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Jane Goodall difende le grandi scimmie in Italia

L'etologa e amante delle grandi scimmie Jane Goodall difende i diritti di questi splendidi animali che vivono negli zoo in Italia

Jane Goodall difende le grandi scimmie in Italia

Jane Goodall si batte per tutelare i diritti delle grandi scimmie antropomorfe tenute in cattività negli zoo italiani. La celebre esperta di scimpanzé, creatrice del Jane Goodall Institute Italia (Jdi), ha inviato una proposta per garantire la massima tutela delle grandi scimmie che vivono in cattività all’interno degli zoo italiani. La proposta si prefigge l’importante obiettivo di integrare il Decreto Legislativo 21 marzo 2005 n. 73 in merito alla custodia degli animali selvatici negli zoo.

In parole povere, la Goodall (e con lei gli animalisti d’Italia) chiede il rispetto dei diritti di scimpanzé, gorilla e oranghi ospitati nei giardini zoologici italiani. Come spiega la stessa etologa e antropologa inglese, questi animali sono praticamente gli esseri viventi più simili a noi. Sono animali che hanno una vita relazionale ed emotiva. Hanno una loro personalità, un loro carattere e una coscienza di sé. Sebbene quello della vita in cattività negli zoo sia un argomento complesso, la stessa Goodall spiega che in alcuni casi potrebbe trattarsi di una valida alternativa alla permanenza in libertà.

Tutto ciò, a patto che i diritti di questi animali vengano rispettati.

Le richieste di Jane Goodall in difesa delle grandi scimmie in Italia

In particolar modo l’etologa chiede che alle scimmie e scimpanzé vengano garantiti dei requisiti minimi, ovvero:

  • Recinzioni che abbiano caratteristiche e dimensioni adeguate
  • L’adozione di un adeguato programma di arricchimento ambientale
  • Ambienti con adeguati livelli di temperatura, umidità, ventilazione e illuminazione
  • Isolamento dalle fonti di rumore e schiamazzi
  • Possibilità di ricreare gruppi che riflettano quelli che si creerebbero in natura (un piccolo non dovrebbe mai – ad esempio – essere separato dalla mamma, fatta eccezione per casi di vera necessità)
  • Protezione del benessere fisico e psicologico degli animali
  • Agevolazione dei comportamenti appropriati alla specie.

Come spiega l’esperta, la linea che distingue gli uomini dagli altri esseri viventi si sta sempre più affievolendo:

Ciò ci spinge ad avere rispetto per tutti gli esseri con i quali condividiamo il pianeta. Se accettiamo di non essere i soli a possedere una personalità, capacità di ragionare e soprattutto di provare e manifestare sentimenti ed emozioni, allora riusciremo ad avere un maggiore rispetto verso gli scimpanzé e gli altri animali, specialmente se tenuti in cattività.

Per saperne di più, visita il sito www.janegoodall.it.

via | Ansa
Foto di Alexas_Fotos da Pixabay

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