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Pet Sematary: i gatti che hanno interpretato Church erano un “branco di dive”

Il 5 aprile esce nei cinema statunitensi la nuova versione di Pet Sematary di Stephen King. E il regista non ha dubbi: gli otto gatti usati per interpretare Church erano un "branco di dive".

Pet Sematary: i gatti che hanno interpretato Church erano un “branco di dive”

Il 5 aprile negli Stati Uniti e il 9 maggio in Italia, al cinema arriva il remake di Pet Sematary. Il film, tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King, ha fra i protagonisti un gatto di nome Church. Nel mondo della finzione, pochi gatti sono così importanti per la trama dell’opera come Church: questo felino non-morto ha un ruolo chiave sia nel romanzo originale di Stephen King sia nell’adattamento del 1989 di Mary Lambert. Tuttavia, adesso, Cimitero Vivente sta per avere un nuovo adattamento: quello dei registi Dennis Widmyer e Kevin Kölsch, in uscita domani negli USA. Visto che Church ha un ruolo così importante, quale o quali gatti sono stati usati per interpretare questo ruolo fondamentale? Sono i registi stessi a svelarcelo.

Pet Sematary: Church è… otto Maine Coon diversi

Quando la coppia di registi ha deciso di cimentarsi in questo remake, fra i mille pensieri e dubbi, ha dovuto risolvere anche questo: quale gatto usare per interpretare Church? Nel film di Mary Lambert Church è interpretato da un British Shorthair. La scelta della razza, probabilmente, dipese dal fatto che Church era il diminutivo di Winston Churchill e quindi si volle omaggiare il primo ministro britannico scegliendo un gatto di razza inglese. E il primo Church, effettivamente, era un bellissimo gatto.

I registi, di comune accordo, hanno così deciso di non competere direttamente con quel micio e con quella razza. Visto che nel romanzo è un semplice fatto, hanno deciso di scegliere una razza molto comune negli Stati Uniti: un Maine Coon. Una volta scelta la razza, i cineasti hanno dovuto trovare otto gatti simili fra di loro e relativi addestratori. Non è stata una cosa facile da fare, ma ce l’hanno fatta. Perché otto gatti? Semplice: ogni gatto era abile in un compito specifico. C’era il Maine Coon che saltava, quello che ti fissava, quello che tornava al richiamo, quello che ringhiava… I registi non hanno avuto dubbi: si è trattato di avere un “branco di dive” sul set.

Ogni volta che il gatto saliva sul set, doveva acclimitarsi. Questo voleva dire per attori e troupe stare fermi e zitti per una decina di minuti, aspettando che il gatto annusasse tutto e tutti prima di essere pronto a girare. Il che ha significato stare seduti a guardare questi gatti per un sacco di tempo. Che ne dite? Diamo un Oscar a questi otto Church?

Via | EW

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