Gatto muore dopo aver morso la padroncina: trovato Lyssavirus nel suo cervello
Gatto muore dopo aver morso la padroncina: nel cervello dell’animale è stata rintracciata la presenza di Lyssavirus.
Nei giorni scorsi ha fatto scalpore la notizia di un gatto che, dopo aver morso la sua proprietaria, ha perso la vita. I fatti sono accaduti nel comune di Arezzo, e del caso se ne sono occupati i membri del Centro di referenza nazionale per la Rabbia dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, che hanno condotto delle analisi approfondite, dalle quali è emerso un dato inaspettato.
Gli esperti hanno infatti isolato un Lyssavirus su un campione di cervello del gatto, prelevato dopo la morte dell’animale. Il virus appartiene ai Lyssavirus tipici dei pipistrelli, ed è differente rispetto a quello della rabbia classica. A quanto sembra la donna aveva installato una batbox (ovvero una sorta di tana per pipistrelli) su uno dei suoi alberi, in modo da combattere il problema delle zanzare.
Lyssavirus nel gatto: un caso rarissimo
Quello accaduto ad Arezzo è senza dubbio un caso davvero insolito. Basti pensare che prima di questo episodio, questo Lyssavirus – che rappresenta un raro agente patogeno della rabbia – è stato identificato solo un’altra volta, nel 2002 in un pipistrello del Caucaso. Al momento non esiste alcuna prova di trasmissione della malattia dagli animali all’uomo, tuttavia, per precauzione le persone entrate in contatto con il gatto (i figli della proprietaria e il veterinario che aveva in cura il gatto) sono state sottoposte a profilassi.
Nel frattempo il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli ha chiesto a tutti i proprietari di animali di prestare attenzione ai loro pets, in modo da individuare eventuali cambiamenti nel comportamento che possano far pensare allo sviluppo di una malattia.
Per occuparsi della questione è stato inoltre creato un gruppo tecnico scientifico che comprende esperti e Istituzioni locali e nazionali. Stefania Saccardi, assessore al diritto alla salute, ha spiegato:
Siamo in costante contatto con il ministero per monitorare la situazione, che è sotto controllo. Questa è la dimostrazione che il nostro sistema funziona bene, perché abbiamo individuato il caso immediatamente e messo subito in atto tutte le misure necessarie.
via | Repubblica, Corriere
Foto di D. Apolinarski da Pixabay