Egitto, cavalli frustati e cammelli picchiati per l’industria del turismo: il video della PETA
La PETA denuncia con un video lo sfruttamento di cavalli e cammelli che vengono maltrattati in Egitto.
PETA Asia, con un video che sta facendo il giro del mondo, denuncia lo sfruttamento di poveri animali inermi, che vengono maltrattati e malmenati in Egitto per arricchire l’industria locale dell’Egitto. L’indagine è stata condotta nelle più importanti destinazioni turistiche del paese nord africano, come la Piramide di Giza, Saqqara, Luxor, scoprendo abusi su cavalli e cammelli che trasportano turisti o trascinano carrozze sotto il sole cocente, senza cibo e senza acqua.
Il video mostra alcuni addestratori che a Giza picchiano una cavalla che trascina una carrozza: era collassata, probabilmente per il caldo, la disidratazione e la malnutrizione. Stava male, ma hanno continuato a picchiarla finché non si è rialzata. Nel mercato dei cammelli di Birqash, i poveri animali vengono picchiati prima di essere venduti. I cavalli usati a Giza e Luxor mostravano ferite sanguinanti e venivano lasciati ad aspettare i turisti sotto il sole cocente, senza poter bere. E ancora, cavalli scheletrici frustati e picchiati, animali con le facce sanguinanti e la schiuma alla bocca…
Elisa Allen, direttrice di PETA, spiega in quali condivisioni versano i poveri animali che in Egitto vengono usati per portare in giro i turisti:
È vergognoso che in Egitto gli animali esausti e scheletrici vengano picchiati e frustati al fine di fare infinite cavalcate sotto al sole, anche quando le loro gambe cedono e gli animali collassano. La PETA chiede al Ministero del Turismo egiziano di sostituire questi animali abusati con veicoli moderni come i risciò elettrici in modo che i turisti possano apprezzare la ricca storia del paese senza sostenere la crudeltà verso gli animali.
Lettere di PETA Asia al Ministro del Turismo Rania Al-Mashat
Questa è la prima lettera inviata a gennaio 2019:
Mentre questa è la seconda lettera:
Foto Pixabay