Sui marciapiedi italiani un milione di cacche al giorno
D’accordo, parlare come fosse del più e del meno di un argomento come la raccolta delle feci del cane, è difficile, dato il tema cui ci si accosta malvolentieri per la sua stessa natura. Ma i dati su questo diffuso malcostume sono allarmanti: un milione di cacche di cane invadono ogni giorno i marciapiedi e […]
D’accordo, parlare come fosse del più e del meno di un argomento come la raccolta delle feci del cane, è difficile, dato il tema cui ci si accosta malvolentieri per la sua stessa natura. Ma i dati su questo diffuso malcostume sono allarmanti: un milione di cacche di cane invadono ogni giorno i marciapiedi e i parchi italiani, senza che i loro padroni provvedano a raccogliere gli escrementi con gli appositi sacchettini e palette che sono obbligatori per legge. Come se non bastasse, questi padroni maleducati la fanno pure franca.
Cinquemila le segnalazioni raccolte dal Tribunale degli Animali AIDAA su questa inciviltà, pervenute soprattutto da Roma, Milano, Bologna, Reggio Calabria, Napoli e Cagliari. L’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente chiede alle forze di polizia locale interventi più duri e multe salate per combattere questo odioso fenomeno poco rispettoso anche del nostro amico a quattro zampe. Come venirne fuori lo propone Lorenzo Croce, presidente AIDAA:
Potrebbe essere un’idea quella di costituire degli ausiliari che hanno lo scopo di combattere questo annoso fenomeno un po’ come si fa per gli ausiliari del traffico che multano le auto in divieto di sosta a patto che poi gli introiti di queste multe vengano destinati dai comuni sia alla costruzione di apposite aree cani di cui molti comuni italiani sono ancora totalmente sprovvisti, una parte alla gestione dei canili e un’altra parte venga destinata alle campagne di sterilizzazione di cani e gatti per la quale come ogni anno i soldi stanziati sono sempre troppo pochi rispetto a quelli necessari per sterilizzare gli oltre 600.000 cani randagi che ancora vagano liberamente per le strade italiane.
Foto | Flickr