I gatti e la reincarnazione: storia del gatto agopunturista
Credete nella reincarnazione? Dopo questa storia forse risponderete di sì. La signora Keith Christie aveva preso con sé un gattino, che come tutti i gatti era un buon compromesso tra una peste ed cucciolo coccolone: distruggeva il divano, faceva le fusa e naturalmente “il pane”. Keith però si accorse ben presto che il suo micio […]
Credete nella reincarnazione? Dopo questa storia forse risponderete di sì. La signora Keith Christie aveva preso con sé un gattino, che come tutti i gatti era un buon compromesso tra una peste ed cucciolo coccolone: distruggeva il divano, faceva le fusa e naturalmente “il pane”. Keith però si accorse ben presto che il suo micio era molto metodico nel suo impastare con le zampine.
Jezebel, questo il nome del gattino, sceglieva un punto preciso della gamba di Keith e vi piantava un solo artiglio e andava avanti così per tutto il tempo. Crescendo mantenne quest’abitudine e la perfezionò.
Un giorno Keith ricevette a casa un suo amico che doveva praticarle una seduta di agopuntura sul viso. Il gatto sfrecciò verso la borsa piena di aghi, la annusò, ci si strusciò, controllò ogni oggetto e man mano che gli aghi venivano inseriti nel viso della sua padrona lui li accompagnava con la guancia o con il naso.
Quando Kelly, l’agopunturista, terminava di inserire tutti gli aghi, Jezebel continuava a strusciarsi ancora addosso alla sua padrona, facendo le fusa molto più rumorosamente di quanto avesse mai fatto. In tutte le sedute che ci furono il gatto non smise mai di comportarsi in questo modo. Fu Kelly a suggerire a Keith Christie che forse si trattava di un vero e proprio caso di reincarnazione.
Dopo aver letto l’intera storia lo penserete anche voi o più semplicemente concluderete, come la padrona del gatto, che forse ha un fondamento quel luogo comune che vuole che i gatti siano molto più misteriosi dei loro compari cani.