L’importanza dei volontari in un canile
Una delle colonne portanti di ogni rifugio per cani abbandonati è il volontariato. Petsblog a Cristina, che fa volontariato in un canile di Segrate, di farci conoscere come si svolge la sua giornata tipo in mezzo ai cani di quella struttura e lei ci ha rilasciato questa bellissima testimonianza.Come è cominciata la tua storia di […]
Una delle colonne portanti di ogni rifugio per cani abbandonati è il volontariato. Petsblog a Cristina, che fa volontariato in un canile di Segrate, di farci conoscere come si svolge la sua giornata tipo in mezzo ai cani di quella struttura e lei ci ha rilasciato questa bellissima testimonianza.
Come è cominciata la tua storia di volontariato?
Circa 6 anni fa, dopo l’arrivo di due cani in quella che all’epoca era casa mia, ho deciso di dedicarmi ai cani come volontaria e sono approdata alla Lega del Cane. I primi due mesi sono stati traumatici per me, ma questo accomuna molti volontari. Quando arrivi in un canile, come dicono tutti, vorresti portarli tutti a casa, anche se sai che non è possibile, così ad ogni fine giornata ti chiudevi il cancello del canile alle spalle, ti voltavi a sbirciare tra le sbarre per vedere tutti quei box chiusi consapevoli di andare in una casa confortevole mentre loro sarebbero rimasti lì al freddo, su una cuccia dura e senza qualcuno che possa fargli anche una carezza o da cui cercare conforto in caso di temporale. Mi si spezzava il cuore, ero consapevole di esser arrivata in uno dei canili migliori d’Italia, ma questo non mi bastava. Ho cominciato da studente e ora lavoro da tanti anni ma nella mia vita non potrà mai mancare il volontariato in canile. Ormai da tanti anni faccio il turno del sabato mattina e con me tante altre persone con le quali ormai facciamo squadra, una squadra affiatata pronta a sacrificarsi e a dare il massimo per quei cucciolini bisognosi.
Come si svolge la giornata in un canile?
Noi volontari siamo divisi in turni di mezza giornata; in ogni turno ci sono dai 4 agli 8 volontari circa. Questo avviene in base alle esigenze di lavoro o di studio di ciascuno di noi. In cucina prepariamo le pappe, le mettiamo in cortile e facciamo uscire un box alla volta che può esser composto da uno o più cani, in base alla taglia e al carattere degli occupanti. Mentre i cani mangiano tranquilli in cortile noi puliamo il box con la canna dell’acqua e il disinfettante, e poi la asciughiamo con il tira – acqua e di inverno anche con asciugamani o stracci. Cambiamo l’acqua e ci assicuriamo che le cucce siano pulite; per i più vecchietti o delicati mettiamo anche delle coperte. Ci occupiamo delle eventuali terapie (pastiglie, sciroppi, pomate, ecc.) e a qualcuno facciamo anche il bagnetto d’estate. Appena finito il rito di pulizia e di terapie andiamo con loro in cortile e li ricopriamo di coccole, biscotti e giochi (e a qualcuno anche una bella spazzolata non fa male!). Vedere i loro occhi in quel momento, quando hanno tutta la nostra attenzione riempie il cuore di gioia.
Quali sono i momenti particolari di questo lavoro?
Quando ci informano che qualcuno di loro è andato a casa o sta per andarci è una soddisfazione, e tutte le volte ci mettiamo a piangere dalla felicità. Immagina: un cagnolino che vedi sempre triste, dietro le sbarre, che mangia e poi si mette sulla cuccia raggomitolato e malinconico,ad un certo punto una famiglia lo vede, punta il dito su di lui e gli dice “vogliamo che vieni a casa con noi”. Sempre troppo spesso, però, ci troviamo davanti al cancello anche persone che ci dicono che non vogliono più il loro cane per i motivi più assurdi: il cane abbaia, il cane tira, il cane è vecchio. E’ in quel momento che il nostro compito diventa importante. Andiamo da loro ogni volta che possiamo, cerchiamo di dargli ciò che qualcun’altro gli ha tolto, proviamo a fargli tornare il “sorriso”
C’è chi non ha la possibilità materiale di fare volontariato ma vorrebbe dare una mano. Come può fare?
Una delle cose che i nostri trovatelli aspettano con ansia è la loro adozione a distanza. Alcune persone, dando una quota mensile al canile, adottano a distanza uno o più cani e vengono, in determinati orari, a portali fuori. Sembra che loro sappiano che quel giorno gli spetta la passeggiatina. Stanno tutto il tempo a guardare verso la porta d’entrata del canile aspettando qualcuno che venga a prenderli, gli faccia fare la loro lunga passeggiata nei giardini intorno al canile e gli riempia di vizi (biscotti e quant’altro). Poi, stanchi ma soddisfatti, ristornano nelle loro cucce con la sola voglia di bere e fare la nanna!
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