La storiella del cane e dell’albergatore
Qui su Petsblog parlamo spesso di stutture alberghiere che ci danno la possibilità di passare le vacanze con i nostri amici pets. Un passo avanti non indifferente, cinque anni fa queste strutture si contavano con il contagocce e una giusta sensibilizzazione sull’argomento è risultata molto utile. Tutto ciò perchè noi la vediamo sotto il punto […]
Qui su Petsblog parlamo spesso di stutture alberghiere che ci danno la possibilità di passare le vacanze con i nostri amici pets. Un passo avanti non indifferente, cinque anni fa queste strutture si contavano con il contagocce e una giusta sensibilizzazione sull’argomento è risultata molto utile. Tutto ciò perchè noi la vediamo sotto il punto di vista che è l’umano quello “regolare” e non il cane. Ho trovato questa bella storia nella mia posta elettronica questa mattina che potrebbe farci riflettere su quale sia il giusto punto di vista quando si tratta di chi ha più diritto a soggiornare in un albergo:
Un uomo scrisse ad un albergo di campagna in Irlanda per chiedere se avrebbero accettato il suo cane..
“Caro signore, lavoro negli alberghi da più di trent’anni. Fino ad oggi non ho mai dovuto chiamare la polizia per cacciare un cane ubriaco nel cuore della notte. Nessun cane ha mai tentato di rifilarmi un assegno a vuoto. Mai un cane ha bruciato le coperte fumando. Non ho mai trovato un asciugamano dell’albergo nella valigia di un cane. Il suo cane è benvenuto. Se lui carantisce, può venire anche lei.”
Foto|Flickr