Nuova Zelanda: rifugio accoglie donne vittime di violenza con i loro animali
In Nuova Zelanda sarà realizzato un rifugio di accoglienza per gli animali delle donne vittime di abusi e maltrattamenti.
In Nuova Zelanda è in fase di realizzazione un rifugio pronto ad accogliere le donne vittime di violenza e i loro animali domestici. Stiamo parlando del Pet Refuge Charitable Trust, un luogo sicuro dove le donne che subiscono abusi e maltrattamenti possono trovare un aiuto concreto per se stesse e per i loro amici a quattro (o due) zampe.
Le statistiche dimostrano infatti che gran parte delle donne vittime di abusi non riescono a liberarsi dai loro carnefici perché non vogliono abbandonare i loro animali domestici. Temono per la loro incolumità, e non riescono quindi a liberarsi da una relazione abusiva e distruttiva.
Un’associazione come Pet Refuge Charitable Trust può quindi essere un punto di riferimento per donne come Lana – il nome è di fantasia – che hanno dovuto subire soprusi e maltrattamenti, che hanno colpito anche i suoi poveri cani. L’ex marito di Lana era un uomo violento, che picchiava lei e i suoi cani, al punto tale da averne probabilmente ucciso uno:
Era in una situazione in cui i cani erano estremamente spaventati da lui, tanto che quando lo sentivano gridare iniziavano a tremare e si facevano anche la pipì addosso.
Un giorno la donna si è resa conto di non poter andare avanti così. Doveva salvare se stessa, sua figlia e i suoi animali da quell’uomo crudele. Per aiutare persone come Lana nasce il Pet Refuge Charitable Trust, che in collaborazione con il Women’s Refuge corre in aiuto per tutte le donne che vogliono fuggire da una situazione di violenza insieme ai loro cani, gatti, conigli e qualunque altro tipo di animale domestico.
Il rifugio per animali domestici sarà la chiave per aiutare a facilitare la sicurezza delle vittime, poiché il nuovo servizio eliminerà uno dei molti ostacoli per le vittime offrendo ai loro animali domestici un’amorevole casa temporanea durante i periodi di crisi
spiegano i membri del gruppo pensato da Julie Chapman, fondatrice e direttrice dell’ente benefico per bambini KidsCan, che adesso spera di raggiungere la cifra necessaria per realizzare un progetto volto ad incoraggiare le donne vittime di violenza a uscire da quella spirale, senza il timore di dover abbandonare i loro amici più fidati.
via | La Stampa
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