I Cani, i Troll, i Giornali e un articolo che scatena la bagarre
Siamo tutti d’accordo che, appena qualcuno parla di cani , gatti o altri animali, abbassandoli al rango di oggetti, dicendo che i maltrattamenti alla fine non sono mai gravi perché “è una bestia e non una persona” eccetera eccetera, viene attaccato da tutti gli amanti degli animali. Siamo anche consapevoli che una notizia di maltrattamenti […]
Siamo tutti d’accordo che, appena qualcuno parla di cani , gatti o altri animali, abbassandoli al rango di oggetti, dicendo che i maltrattamenti alla fine non sono mai gravi perché “è una bestia e non una persona” eccetera eccetera, viene attaccato da tutti gli amanti degli animali. Siamo anche consapevoli che una notizia di maltrattamenti attira molto più l’attenzione di una notizia positiva sugli animali (non a caso sui giornali ci sono quasi solamente notizie negative e pochissime positive). Evidentemente c’è chi gioca con troppa veemenza su questa cosa e approfitta del riscontro mediatico degli animali per attirare ascolti.
È il caso di un gruppo di Facebook e di una miriade di giornali e siti che hanno diffuso la notizia. Il gruppo si chiamava “Sei stanco del tuo cane? spingilo al suicidio”. Un nome evidentemente stupido e provocatorio. Un nome che, però, nascondeva dietro una cosa piuttosto comune per internet: i Troll. I troll, per chi non fosse “sgamato” del web, sono quegli elementi che fanno della provocazione estrema un loro credo e si divertono a destare clamore (anche sul nostro network ne abbiamo qualcuno). Loro provocano ma qualcuno ci casca, come tutti i siti che hanno messo in prima pagina la notizia. Siti e giornali che hanno dovuto fare un passo indietro e tornare sui loro passi. I troll hanno cambiato il nome del gruppo e ora invocano la libertà di espressione e criticano la censura. Secondo voi chi ha ragione in questo caso?
Foto| Flickr