Sperimentazione animale in Italia, il ministro Grillo e i test alternativi
Contro la sperimentazione animale in Italia il ministro Grillo parla di test alternativi. La LAV chiede un intervento immediato.
Sperimentazione animale in Italia, il ministro Grillo promette di intervenire e parla anche di test alternativi, mentre la LAV, la Lega Antivivisezione, richiede un intervento urgente e tempestivo per salvare i poveri macachi dello studio “Lightup” dell’Università di Torino.
Il ministro della Salute Grillo ha annunciato la decisione di andare oltre la sperimentazione animale in Italia, istituendo un gruppo di lavoro che sia in grado di fornire test alternativi. Ed è la prima volta che in Italia un ministro della salute dichiara la volontà di superare la sperimentazione che passa attraverso la sofferenza degli animali. Il Gruppo di Lavoro del Ministero avrà il compito di promuovere metodi alternativi di ricerca, relazionandosi almeno due volte sui lavori svolti con fondi da destinare alla sperimentazione sostitutiva.
La LAV è felice di questa decisione. Michela Kuan, biologa, responsabile LAV Area ricerca senza animali, spiega:
L’esempio dei test dei cosmetici per i quali a livello europeo da alcuni anni è vietato il ricorso agli animali è il più concreto esempio che una strada diversa, scientificamente attendibile ed eticamente valida, è possibile, basta volerlo veramente, anzi le aziende lungimiranti che hanno investito in questo settore hanno venduto brevetti milionari e fatto fare passi avanti nella ricerca, soprattutto tossicologica.
Ma l’associazione chiede alla ministra Giulia Grillo di fare un ulteriore passo, fermando la sperimentazione sui macachi prevista dall’Università di Torino presso l’Ateneo di Parma che avrà come conseguenza la cecità degli animali. Sono già state raccolte 133mila firme per fermare questo progetto. E la LAV chiede anche
alla Ministra Grillo di impegnare da subito il Gruppo di Lavoro sulla scadenza, prevista per dicembre, relativa allo stop ai test su animali di alcol, droghe e tabacco, particolarmente cruenti e superati, che il suo predecessore Beatrice Lorenzin aveva prorogato di tre anni.
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