Gatti e cinema: “Il terrore negli occhi del gatto”
Non sempre i gatti al cinema vengono rappresentati in maniera positiva. Anzi, il più delle volte, si gioca con la loro aura di mistero. È proprio su questo aspetto che gioca il film del 1969 Il terrore negli occhi del gatto, per la regia di David Lowell Rich e sceneggiato da Joseph Stefano (che è […]
Non sempre i gatti al cinema vengono rappresentati in maniera positiva. Anzi, il più delle volte, si gioca con la loro aura di mistero. È proprio su questo aspetto che gioca il film del 1969 Il terrore negli occhi del gatto, per la regia di David Lowell Rich e sceneggiato da Joseph Stefano (che è stato anche lo sceneggiatore di Psycho). Nel cast figurano Michael Sarrazin, Gayle Hunnicutt, Eleanor Parker, Tim Henry e Laurence Naismith.
Wylie è un giovane che ha una forte repulsione per i gatti tanto da cadere addirittura in catalessi se ne tocca uno. Purtuttavia si trova coinvolto in una storia losca fatta di eredità, omicidi… e gatti: avvicinato da una donna – Kassia – gli viene proposto di fare in modo di farsi nominare erede da una ricca donna – che vive in compagnia di moltissimi gatti – ormai in fin di vita. Nominato erede dalla signora, Wylie pensa che tutto sia terminato mentre si troverà dinanzi ai secondi fini di Kassia che tenterà di ucciderlo facendolo assalire da una schiera di gatti affamati. Ma saranno proprio tutti questi gatti a far fallire l’idea di Kassia e a far continuare a vivere Wylie.
Si tratta di un thriller intrigante per chi ama il genere, con attimi di forte suspense e momenti in cui la logica proprio non c’è (del resto logica e paura non vanno mai d’accordo). Anche se il gatto viene visto come strumento per attuare il male, alla fine risulta essere il più saggio di tutti, rivoltandosi contro chi ha concepito il piano malefico.