I cani di Chernobyl riceveranno cure veterinarie
A Chernobyl è partita una campagna di cure veterinarie per aiutare i cani di Chernobyl.
E’ partita una nuova campagna di cure veterinarie per i cani di Chernobyl. Chi sono? Quando nel 1986 ci fu il disastro nucleare di Chernobyl, le famiglie evacuate di fretta e furia furono costrette ad abbandonare i loro cani e animali domestici. Le radiazioni non li hanno uccisi e, come successo con molte altre specie animali, si sono adattati a vivere in quelle zone. Anzi: visto che in quelle zone è ancora interdetto l’accesso alle persone, quei cani originari si sono moltiplicati e hanno avuto una discendenza che continua ancora oggi. I figli di quei cani vivono ancora nella zona di esclusione (la zona venne evacuata per un raggio di 30 km) e stanno ora per ricevere nuova assistenza veterinaria.
A dire il vero nel corso degli anni diverse associazioni di animalisti e volontari hanno aiutato a curare, là dove possibile, questa comunità di cani. Li chiamano i “cani dimenticati di Chernobyl”: nel corso del tempo il governo ha cercato di censirli, ma il progetto è riuscito solamente in parte. Tutti i cani (e anche i gatti e altri animali domestici) che vivono in zona sono i discendenti di quegli animali domestici che le persone evacuate non poterono portare con sé.
Molti di loro si avvicinano agli esseri umani, ma solo fino ad un certo punto: non si fidano del tutto. Purtroppo, a causa delle condizioni di vita, molti di essi non superano i quattro anni di vita. Quando i volontari riescono a catturarli, cercano di curarli e di farli adottare. L’attuale programma, attuato grazie alla collaborazione di veterinari e volontari, prevede di sedare i cani inavvicinabili (se in condizioni di sicurezza), prenderli e portarli nella clinica veterinaria allestita in zona.
Qui i veterinari accertano quali siano i livelli di radiazioni assorbiti dall’animale. In realtà pare che non ci siano rischi per il personale: si tratta di radiazioni superficiali. Tramite un apposito bagno, i cani vengono liberati da tali residui. Successivamente vengono visitati e, se in salute, vengono vaccinati e sterilizzati. Quando si sono ripresi dall’anestesia, se stanno bene, vengono portati nuovamente dove sono stati presi e qui liberati in quanto vengono considerati cani del territorio. Alcuni di loro, invece, sono anche stati adottati. E il programma di cure continua ad andare avanti.
Via | BBC