I gatti e i vizi capitali: l’avarizia
Sarà più avaro un gatto o un cane? Istintivamente rispondiamo il gatto, giusto? E chi può batterlo in questo gioco dei vizi capitali? Forse solo l'uomo.
Se Scrooge avesse avuto un’animale domestico, quale gli avreste visto accanto? Sicuramente un gatto più di un cane, perché sa starsene per conto suo e perché da l’idea di uno piuttosto geloso, quasi avaro, dei suoi spazi, del suo cibo, della sua disponibilità. Vi ricordate con quale accanimento il gatto di Simon difende la sua ciotola di cibo dal gattino affamato?
Poi, probabilmente, ogni gatto è avaro a modo suo. La mia credo sia la più avara di coccole di tutto il quartiere. Mi ritrovo lì ad ascoltare rassegnata tutti gli altri padroni che mi raccontano dei loro felini coccolosi e disponibili a farsi dare grattatine generose sulla pancia. La mia no, la mia si concede ogni tanto e quando ha deciso che basta così, morde.
Mi sto sforzando di pensare quale suo atto di generosità possa compensare questo atteggiamento, ma il piccolo leone di casa è generoso, come i suoi compari, solo nel sonno: diciotto, ventidue ore di beatitudine indisturbata. Alla fine, questo suo vizio capitale non fa altro che generarne uno pericolosissimo, ma in me: invidia per gli altri padroni, invidia per il sonno che, da quando sono mamma, so con certezza che non recupererò più.
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