Il cane? In visita alla padroncina malata
Un cane ammesso in corsia all'Ospedale San Donato di Arezzo.
Passare del tempo in ospedale non è mai facile per nessuno, figuriamoci per una bambina di sei anni che ancora non può capire fino in fondo quello che sta accadendo. Questa storia arriva da Arezzo e ha come protagonisti una bimba, appunto, e il suo cane, un pastore australiano di nome Jacky. La Pet therapy è ormai una tecnica di cura assodata e stanno cominciando a “nascere” ospedali che accettano, con tutte le dovute precauzioni sanitarie del caso, i cani dei pazienti.
La bambina è costretta a varie sedute di ossigeno e altre cure. A volte le sedute durano poco, a volte diverse ore. Durante una di queste ultime la bimba ha espresso, senza possibilità di fraintendimento, la volontà di avere accanto il suo amato cane. Un rapido colloquio con il veterinario, un consulto con la direzione del nosocomio e, in men che non si dica, Jacky era ai piedi della sua amica a consolarla in questo momento sicuramente non facile.
Come dicevamo, la possibilità di portare un cane in corsia è un enorme passo avanti sia dal punto di vista umano, perchè quando siamo malati vogliamo avere attorno chi ci vuole bene, sia dal punto di vista medico. All’ospedale San Donato, la struttura dove si è svolta questa bella storia, la Pet therapy viene usata da anni nei reparti di oncologia, radioterapia e pedriatria con enormi risultati. Adesso, grazie a questo primo “ingresso” magari le cose miglioreranno ancora!
Via| La Nazione
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