Se smetti di chiedere l’elemosina ricevi uno stipendio e un cane, succede a San Francisco
Contrastare accattonaggio e randagismo, affidando i cani ai senzatetto: succede a San Francisco. Tutti i dettagli del progetto WOOF su Petsblog.
La città di di San Francisco prova a liberarsi di due annosi problemi, accattonaggio e randagismo, offrendo uno stipendio ai senzatetto che smettono di chiedere l’elemosina per prendersi cura di un cane, ricevuto in affidamento tra quelli ospitati dai canili della città.
Gli affidatari, ovviamente, saranno selezionati con scrupolo, accertandosi che abbiano un ricovero in strutture pubbliche e che non si tratti di persone violente, vittime di dipendenze oppure di approfittatori o ancora di persone che soffrono di gravi disturbi psichici. Il progetto pilota si chiama WOOF che sta per Wonderful Opportunities for Occupants and Fidos. Il programma partirà grazie ad una donazione privata di 10 mila dollari.
Oltre ad una paghetta settimanale, i senzatetto riceveranno tutto quello di cui ha bisogno il cane: dal cibo al guinzaglio, dalle cure veterinarie alle nozioni base per l’addestramento del cucciolo, la salute e l’igiene. Il compenso pagato ai senzatetto per prendersi cura dei cani sarà compreso tra i 50 ed i 75 dollari alla settimana.
WOOF partirà ad agosto per due mesi di prova con i primi cinque cani, accuditi da dieci senzatetto che hanno già superato le opportune selezioni. La PETA (People for the Ethical Treatment of Animals) è contraria al progetto e si è detta disposta a ripagare i 10 mila dollari già stanziati per fermare l’avvio del programma. In una lettera al sindaco l’associazione ha accusato l’amministrazione della città di giocare alla roulette russa con i cani dei rifugi. In tanti, tra i cittadini di San Francisco, città che conta più cani che bambini, sono preoccupati per l’incolumità dei cuccioli.
Bevan Dufty, ideatore del programma, difende l’iniziativa e spera sia d’aiuto alla città, ai mendicanti ed ai cani. L’anno scorso il San Francisco’s Animal Care and Control ha dovuto farsi carico di oltre cinquecento cani in più rispetto alle sue effettive capacità di accoglienza. I cittadini, d’altro canto, in un sondaggio hanno messo proprio l’accattonaggio in cima alle loro preoccupazioni sulla sicurezza pubblica. In questo modo le autorità sperano di risolvere entrambi i problemi. Ovviamente, non appena l’affidatario dovesse essere sorpreso a chiedere nuovamente l’elemosina, il cane verrebbe immediatamente riportato al rifugio e lo stipendio sospeso.