Ipercalcemia nel cane, le cause scatenanti ed i segnali spia
Come si manifesta l'ipercalcemia nel cane, quali sono le cause e come curarla.
Si parla di ipercalcemia quando si registrano livelli di calcio nel sangue più elevati della norma. In un cane adulto i livelli normali di calcio nel sangue sono tra 9,0 e 11,6 mg/dl (milligrammi per decilitro). Si parla di ipercalcemia quando i livelli superano i 13 milligrammi per decilitro. Si possono riscontrare valori fuori dalla norma, non preoccupanti, se le analisi sono state effettuate appena dopo mangiato o quando l’organismo del cane era disidratato. In tal caso bisogna ripetere le analisi.
I sintomi dell’ipercalcemia nel cane includono disidratazione, perdita di appetito, debolezza, vomito, letargia, aumento della produzione di urina e del consumo di acqua.
Le cause dell’ipercalcemia vanno da disfunzioni temporanee come la disidratazione o l’alta concentrazione di grassi nel sangue a malattie sottotanti più gravi tra cui diversi tipi di cancro. Il veterinario valuterà i test più opportuni a cui sottoporre il cane per una diagnosi corretta.
Normalmente, una volta individuata la causa, si punta a curarla per trattare di conseguenza anche l’ipercalcemia. Nei casi gravi, in cui la funzione renale viene compromessa da una quantità troppo elevata di calcio, è possibile ricoverare il cane per la terapia endovenosa (iniezione di liquidi in vena) e per terapie farmacologiche d’emergenza. Il veterinario inoltre prescriverà dei farmaci per abbassare la concentrazione di calcio a medio e lungo termine, mantenendo i valori nella norma.
Anche dopo aver risolto il problema però bisognerà continuare ad effettuare periodicamente analisi in quanto un cane affetto da ipercalcemia tende ad ammalarsi nuovamente più in là negli anni, in particolar modo se non è stata individuata nessuna causa scatenante del disturbo. Infine, per prevenire l’insorgere dell’ipercalcemia, possono essere sufficienti alcune piccole attenzioni come garantire l’accesso a sufficienza all’acqua dolce e pulita al cane, ed evitare l’esposizione alle tossine che possono favorire la malattia come per esempio i veleni per topi o composti contenenti vitamina D.