Cani e gatti nelle trappole dei bracconieri, l’allarme dell’ENPA
I bracconieri piazzano tagliole e lacci che feriscono anche cani e gatti: l'allarme dell'ENPA dopo l'ennesimo caso in provincia di Savona.
Tagliole, lacci e trappole più o meno rudimentali piazzate dai bracconieri per catturare la selvaggina si trasformano in strumenti di tortura anche per cani e gatti. L’allarme arriva dall’ENPA, l’Ente Nazione Protezione Animali, dopo l’ultimo caso, in provincia di Savona, di una gatta con la zampa martoriata da una tagliola che ha dovuto subire un delicato ed immediato intervento al pronto soccorso veterinario.
La povera micia, molto anziana, è riuscita a stento a trascinarsi fino alle casette della colonia felina, a Conna, una frazione del Comune di Andora. Non appena i volontari sono giunti sul posto hanno subito contattato il veterinario che ha suturato e medicato prontamente la ferita, piuttosto estesa, della gatta. Quello di Conna purtroppo non è un episodio isolato.
Denuncia l’ENPA che:
Lacci, tagliole ed altre trappole sono molto diffuse nella zona e sono responsabili del ferimento o della morte di numerosi animali, anche d’affezione. I bracconieri sono soliti intensificare le proprie attività criminali a ridosso dell’apertura della stagione venatoria, quando Provincia ed Ambiti Territoriali di Caccia liberano nelle campagne la cosiddetta “selvaggina da ripopolamento”. Si tratta di fagiani, pernici e lepri, acquistati da allevamenti e immessi poco prima del via gli spari in un territorio che non conoscono. Molti esemplari muoiono di fame perché, dopo una vita vissuta in voliera, sono incapaci di procurarsi il cibo. Ma non è tutto. Infatti, molto spesso i cacciatori di frodo, oltre a fare strage di animali selvatici, disseminano i boschi di veleno per tenere lontani i cani degli altri cacciatori. Ne sono un esempio i casi verificatisi nei giorni scorsi a Vispa e Montenotte (Savona).
I volontari rivolgono un accorato appello a chiunque, passeggiando nei boschi, si imbatta in lacci e trappole: segnalatele all’ENPA o alle autorità della zona per una rimozione sicura volta a scongiurare il più possibile questo genere di incidenti.