Cosa fare in caso di soffio al cuore al cane o al gatto
Che cos'è il soffio al cuore? Ecco cosa lo causa nei cani e nei gatti e quali provvedimenti adottare.
Il soffio al cuore è un rumore anomalo legato al flusso sanguigno che può essere captato dal veterinario con lo stetoscopio. Non bisogna subito allarmarsi. Questa anomalia non è una malattia né segnala necessariamente la presenza di altre patologie del cane o del gatto. In alcuni casi può essere il sintomo di una disfunzione cardiaca, in altri non rappresenta nulla di grave. Di solito se c’è una patologia di cui preoccuparsi nel gatto sono presenti anche altri sintomi come tosse, debolezza o intolleranza all’esercizio.
I soffi cardiaci possono essere congeniti (presenti alla nascita) o acquisiti, nel caso in cui si presentino in seguito. Quando vengono rilevati, bisogna far sottoporre il cane o il gatto ad una visita completa per capirne la causa. I motivi per cui si sente il soffio sono molteplici e vanno da difetti nell’anatomia del cuore alla presenza di malattie infettive, da un’infiammazione ad una stenosi valvolare.
La causa più comune negli animali è l’endocardiosi, un ispessimento dei bordi delle valvole cardiache. Questa patologia dev’essere tenuta sotto controllo perché può causare alcuni scompensi minori o anche malfunzionamenti gravi. Altre cause comuni sono l’endocardite, un’infiammazione dei tessuti delle valvole cardiache, e la stenosi, il restringimento di una vena o un’arteria. Cause meno probabili sono difetti del setto atriale o ventricolare, dotto arterioso pervio, cardiomiopatie, filariosi, ipertiroidismo, Tetralogia di Fallot e anemia.
Una volta notato il soffio, il veterinario sottopone l’animale ad un elettrocardiogramma per scoprirne la causa. Effettuata la diagnosi, si deve provvedere a curare la malattia sottostante (se c’è), o semplicemente tenere sotto controllo il soffio con visite periodiche. La maggior parte dei soffi cardiaci non ha bisogno di operazioni chirurgiche o di terapie.