Sterilizzazione gatto maschio, quando, perché farla e costi
Ecco quando sterilizzare il gatto maschio e perché, quanto costa l'intervento e quali sono gli effetti collaterali; come avviene la castrazione del gatto?
Oggi trattiamo un argomento di pubblico dominio: la sterilizzazione del gatto maschio. Perché farla? Quando farla? Quanto costa? Ci sono effetti collaterali? Andiamo dunque a rispondere alle domande più frequenti. Prima di tutto il nome dell’intervento: quello corretto sarebbe orchiectomia, ma si possono utilizzare anche i nomi di sterilizzazione e castrazione.
In pratica quello che si fa è anestetizzare il gatto con un’anestesia che durerà di meno rispetto a quella per una femmina perché l’intervento è tutto esterno, incidere lo scroto, tirare fuori i testicoli, chiudere funicolo e vasi, tagliare via le palline, fare antibiotico al gatto e aspettare il suo risveglio. Questo detto a grandi linee.
Perché castrare il gatto maschio
Ottima domanda, perché sterilizzare un gatto maschio? Se il gatto vive in casa, giunto all’età di sei mesi comincerà a sentire il richiamo delle femmine in calore e marcherà il territorio. Ciò significa che comincerà a spruzzare urina in ogni angolo della casa e l’urina del gatto maschio intero, una volta che la senti, non te la dimentichi più. Ti rimane nelle narici, tutta la tua casa per quanto la lavi puzza di pipì, l’odore ti rimane appiccicato addosso: questo ci sembra un ottimo motivo per sterilizzare il gatto. Tuttavia c’è anche una componenti di natura comportamentale da tenere in conto. Immaginate lo scenario: gatto maschio che vive solo ed esclusivamente in casa, che sente 24 ore al giorno e 365 giorni all’anno il desiderio pressante di accoppiarsi, ma che non può mai soddisfare questo desiderio. Provate voi a volere qualcosa costantemente e non potere mai ottenerla. Non stupitevi se dopo un tot di anni, un gatto maschio intero in casa tende a diventare un filino aggressivo e nervoso: lo sareste anche voi in queste condizioni.
E perché sterilizzare un gatto maschio che vive fuori? Anche qui ci sono ottimi motivi. Prima di tutto per tenere le nascite sotto controllo, almeno là dove sia possibile. Poi perché i gatti maschi lottano continuamente per le femmine e finireste per dover curare continuamente ascessi, graffi, ferite con antibiotici, courettage chirurgici nei casi più gravi: vale la pena di dover fare un mese sì e l’altro pure antibiotici al gatto? C’è anche chi in questi casi protesta sulla necessità di fare continuamente antibiotici al gatto: gli ascessi da morsi non sono ferite che guariscono da sole, se non trattate da un ascesso si passa al flemmone (il pus che si diffonde nei tessuti sottocutanei) in un attimo. Vale la pena di mettere a rischio la vita del proprio gatto? Oltre a questo c’è anche il fatto delle malattie virali trasmesse tramite l’accoppiamento, la FIV in primisi. Proprio per evitare il diffondersi della malattia, sarebbe bene sterilizzare anche i gatti maschi che vivono fuori.
Quando castrare il gatto maschio
Il periodo ottimale per sterilizzare il gatto maschio sarebbe il raggiungimento del sesto mese di vita. A questa età il micio comincia ad andare in calore, a marcare il territorio spruzzando urina ovunque. Conviene sterilizzare il gatto prima che vada in calore per un semplice motivo: se il gatto inizia a marcare e noi lo sterilizziamo dopo che ha cominciato questa sua pratica, c’è il rischio che continui a fare pipì in giro. Perché? Beh, a questo punto non si tratta più del richiamo dell’accoppiamento, ma semplicemente che se il gatto si ricorda che andava a fare pipì sul divano o in quell’angoletto, dopo continuerà questa abitudine.
Costo sterilizzazione gatto maschio
Il costo dell’intervento è totalmente a discrezione del veterinario, con delle variazione che dipendono da diversi fattori: area di residenza (ci sono città più care e altre meno care), anestetici e materiali utilizzati, entità della struttura in cui farete operare il gatto.
Effetti collaterali
Grossi effetti collaterali all’intervento di sterilizzazione del gatto maschio non ce ne sono. Sono più che altro benefici per la sua salute: non marcherà il territorio, non andrà ad azzuffarsi con gli altri maschi per le femmine e via dicendo. L’unico problema è che tendono un po’ ad ingrassare, ma più che altro perché esageriamo noi a dargli da mangiare. Un gatto che vive in casa e che non ha più la sfera riproduttiva a cui pensare, vivrà per il cibo. Vi chiederà da mangiare venti volte al giorno e se gliene diamo venti volte al giorno è ovvio che ingrassa. E magari scambiamo la richiesta di attenzioni per una richiesta di cibo.
Discorso a parte merita il tipo di crocchette dato. Un gatto maschio sterilizzato potrebbe sviluppare più facilmente calcoli e cistiti, andando incontro anche a blocchi vescicali. E’ dunque importante dare solo crocchette di buona qualità al gatto, quelle con basso contenuto di minerali, specie il magnesio, onde evitare di sviluppare uroliti. Purtroppo dobbiamo considerare che in media queste crocchette costano un pochino di più rispetto alle marche da supermercato che nella maggior parte dei gatti predisposti contribuiscono alla produzione di calcoli in vescica.
Le domande più frequenti del proprietario
Ecco una selezione delle domande più frequenti che vengono poste al veterinario in merito all’intervento di sterilizzazione del gatto maschio:
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Castrare il gatto non è andare contro natura?
No, se vogliamo parlare di tenere un gatto come Natura comanda, allora lo teniamo fuori, con il suo bell’harem di femmine sempre a disposizione e non anneghiamo i gattini che continuano a nascere (eh sì, capitano anche persone che ti parlano di andare contro Natura se sterilizzi il gatto, ma che trovano perfettamente naturale annegare i gattini). In appartamento il gatto non vive una vita Naturale
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Dopo la sterilizzazione il gatto ha una cosa molle sotto la pancia!
Con l’intervento di sterilizzazione si asportano i testicoli, indi il gatto non produrrà più testosterone. E gli ormoni sessuali contribuiscono a dare tonicità ai tessuti. Questo esita in una certa rilassatezza della cute dell’addome che diventa molliccia e sballonzolante e che tende a riempirsi di grasso se il si esagera nel dare il cibo al gatto. Per favore, non dite al veterinario di operare meglio il vostro gatto la prossima volta (è capitata anche questa), si tratta di un evento che esula dalla sfera di influenza del medico: non abbiamo potere contro il grado di rilassatezza della cute
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Il gatto ha ancora le palline, le vedo!
Durante l’intervento si asportano i testicoli, lo scroto (il sacchetto che li contiene per intenderci), rimane al suo posto. Solo che è vuoto. Esteticamente al gatto non cambia nulla, solo il sacchetto sarà un pochino più piccolo. Ma lì è e lì rimane
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Quando devo togliere i punti?
Salvo evenienze particolari, al gatto maschio dopo la sterilizzazione non si mettono punti sullo scroto altrimenti il micio sviluppa una brutta funicolite, ovvero un’infezione della parte dolorosa e pericolosa
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.
Foto | Brian395 – Tambako the Jaguar – Mr. T in DC – Jeffrey Beall – Proxy Indian