I Maya e gli animali domestici
Il rapporto dei Maya con gli animali domestici come cani e pappagalli.
Oggi è il fatidico giorno in cui, secondo le varie dicerie che riempiono tonnellate di fogli di giornali e libri e infinite ore di trasmissioni, dovrebbe arrivare la fatidica Fine del Mondo (o di questa era) secondo il calendario Maya. Noi siamo più realisti, non crediamo alle superstizioni e siamo andati a vedere se tra i famigerati messicani, c’erano dei pet e in che rapporti erano.
Ho scoperto che, proprio come gli antichi egizi con i gatti, anche i Maya avevano i loro animali “domestici” divinizzati. Da una parte c’era il cane che non aveva, quantomeno per loro, un nome ma aveva pressappoco la stessa “funzione” di ponte mistico tra il regno dei vivi e quello dei morti, che i gatti avevano all’ombra delle piramidi. Il pappagallo, però, per l’antica civiltà messicana, era la rappresentazione del Sole, molto probabilmente per i colori molto vivaci tipici dei pappagalli delle foreste tropicali messicane.
Se guardiamo, però, gli aztechi, il loro cane era una sorta di messaggero della Morte ma, allo stesso tempo, il compagno fedele del Sole e stella della notte, che veglia sulla Terra mentre il suo padrone dorme. Vi chiedo scusa anticipatamente per le eventuali inesattezze ma non è semplice destreggiarsi tra le varie leggende antiche. Quello che però si denota è che, a prescindere dalla “primitività” delle popolazioni, anche per loro la presenza di un cane era una costante nella vita quotidiana.
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