Emilia Romagna, moria di pesci nella costa
Nelle scorse settimane una moria di pesci ha allarmato i bagnanti nella zona della costa emiliano-romagnola. Ecco cosa è accaduto.
Nelle scorse settimane è avvenuto un fenomeno che ha allarmato i bagnati della costa emiliano-romagnola, e più esattamente nella zona dei lidi ferraresi. A quanto sembra, in quelle zone si sarebbe verificata una vera e propria moria di pesci, un fenomeno che ha destato non poca preoccupazione nelle persone che si trovavano sul luogo, ma che a quanto sembra non sarebbe in alcun modo collegata a fattori inquinanti, bensì ad altre cause.
Per l’esattezza sembra che la morte dei pesci sia stata causata in realtà da una temporanea mancanza di ossigeno presente nell’acqua.
Gli esperti della struttura oceanografica Daphne dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale dell’Emilia-Romagna (Arpae) hanno infatti fatto sapere che nell’area settentrionale della costa sono state rilevate delle zone circoscritte dove si sono registrate concentrazioni di ossigeno sul fondo basse e tendenti all’ipossia-anossia. A causa dei venti, sarebbero dunque arrivate sotto costa delle acque di fondo povere di ossigeno, e questo fenomeno avrebbe causato la morte dei tantissimi pesci che purtroppo sono stati trovati spiaggiati alla fine di Agosto.
Gli esperti hanno inoltre fatto sapere che, oltre alla carenza di ossigeno, eventi del genere potrebbero essere causati anche da altri fattori, come ad esempio un forte innalzamento delle temperature delle acque o dalla crescita di microalghe, e hanno invitato tutti a non creare allarmismi.
Ricordiamo in sintesi che le condizioni favorevoli all’innescarsi del fenomeno di morie di organismi marini bentonici sono in generale riconducibili a: condizioni eutrofiche prolungate delle acque (crescita di microalghe) dovute ad apporti di acqua dolce dai bacini costieri; persistenza di condizioni di mare calmo; scarso idrodinamismo che non facilita il miscelamento/diluizione delle acque; persistente carenza di ossigeno sul fondo; marcato innalzamento delle temperature delle acque, con valori in superficie prossimi ai 30°C.
via | Ansa, RavennaToday