Settimana della Moda di Milano, Daniela Martani “scuoiata” viva per la PETA
Nei giorni della Settimana della Moda di Milano, Daniela Martani in piazza del Duomo per una protesta con la PETA.
Milano in questi giorni diventa la capitale della moda, con la Settimana della Moda che presenterà le collezioni femminili per la prossima primavera-estate 2020. Sette giorni di presentazioni, sfilate, eventi glamour e celebrities che affolleranno la città meneghina. Chi parteciperà in questi giorni a Milano Moda Donna è stato accolto in piazza Duomo dalla PETA che, con l’attivista Daniela Martani, ha messo in scena una protesta contro l’uso di pelle nell’industria fashion.
Daniela Martani è arrivata in piazza Duomo a Milano vestita solo con l’intimo, mentre un’altra attivista, e grazie al trucco degli effetti speciali, la scuoiava viva di fronte ai passanti che rimanevano senza parole. Una protesta per dire basta all’uso della pelle da parte di quei brand che in questi giorni partecipano alla Settimana della Moda di Milano e che non hanno ancora aderito al progetto della PETA di abbandonare sia le pellicce sia le pelli.
L’attivista della PETA ha voluto così sottolineare quanto sia forte la sofferenza degli animali che vengono sottoposti a torture indicibili pur di permettere all’industria della pelle di avere un materiale del quale potrebbero benissimo fare a meno, visto che le alternative ecologiche e cruelty free già esistono. Basta solo la volontà di cambiare rotta e direzione.
Guarda la galleria: Settimana della Moda di Milano settembre 2019, Daniela Martani per PETA
Gli animali non sono tessuti. Meritano di più che essere trasformati in una borsa, un paio di scarpe o un cappotto.
Sottolinea Daniela Martani e alle sue parole si aggiungono quelle di Elisa Allen, direttore della PETA, organizzazione in difesa degli animali, il cui motto dice che “gli animali non sono nostri da indossare“:
Nessun accessorio di moda vale la pena di scuoiare animali senzienti. La PETA chiede agli stilisti e acquirenti di fare la propria parte per proteggere gli animali e il pianeta scegliendo la pelle vegana, non quella strappata agli animali.