Come funziona il calore dei gatti?
La domanda è opportuna: come funziona il ciclo riproduttivo dei gatti? Quando vanno in calore per la prima volta? Scopriamo insieme tutti i misteri dell’apparato riproduttore dei mici.
Prima di tutto: i gatti non sono piccoli cani. Questa semplice regola di vita vale per tutto, ma in particolar modo per la riproduzione dei gatti. Chi ha avuto dei gatti in calore in casa sa perfettamente di cosa sto parlando. Andremo ora a vedere quando arriva la maturità sessuale per i gatti, qual è il loro ciclo estrale e quali sono i sintomi del calore nei gatti.
Maturità sessuale
I gatti sia maschi che femmine raggiungono la maturità sessuale o pubertà intorno ai 6 mesi: sì, a soli sei mesi i nostri piccoli e adorati micetti non solo cominciano a manifestare tutti i sintomi relativi al calore, ma sono perfettamente in grado di accoppiarsi e di riprodursi. Anzi, ci sono alcuni gatti che possono eventualmente anche anticipare il calore a 4 mesi e altri, soprattutto quelli di razza che potrebbero ritardarlo fino ai 18 mesi. Però mettete in conto che il vostro tenero batuffolo a sei mesi è un adulto.
Questo di solito sorprende molti proprietari, convinti che il loro pet sia ancora un innocente cucciolo e invece no: a sei mesi il gatto si può accoppiare e le femmine possono rimanere incinte. Va sfatato il mito secondo il quale al primo calore la micia non rimane incinta, leggenda metropolitana che presumo derivi da un mito presente in umana secondo la quale con il primo rapporto sessuale una donna non rimane incinta: sapete quante giovani donne sono rimaste fregate credendo a queste bufale?
Ciclo estrale
Più che di ciclo estrale, nella gatta si parla di stagionalità. Se siete abituati ai calori delle cagne, ebbene, resettate tutto, nelle gatte funziona in maniera diversa. In pratica le micie vanno in calore di solito ai primi segni di primavera e lo continuano fino in autunno con calori che durano 3-10 giorni durante i quali le micie hanno tutti i sintomi di cui parleremo a breve, poi ci saranno 2-3 giorni di pausa, poi si ricomincia con i 3-10 giorni e tutto questo sistema va avanti fino a ottobre circa, a meno che, ovviamente, la gatta non si accoppi e non rimanga incinta.
Infatti il gatto è un animale a ovulazione indotta: questo significa che il calore va avanti finché non si accoppia. Solo l’accoppiamento fa scatenare un riflesso nervoso che stimola a sua volta il cervello a produrre gli ormoni che iniziano l’ovulazione vera e propria. Nel caso in cui, per qualsiasi motivo, la fecondazione non ci sia, ecco che potremmo vedere nella gatta una pseudogravidanza. Se invece la fecondazione ha esito positivo, ecco che il calore si blocca e inizia la gravidanza, che dura dai 57 ai 63 giorni, con una media di 60 giorni, esattamente come per il cane. Se volete una diagnosi di certezza della gravidanza, dovrete aspettare almeno il 20-25esimo giorno per poter fare un’ecografia o il 45esimo giorno per una radiografia (di solito si opta per il primo metodo, anche perché a 45 giorni la pancia della gatta comincia a ingrossarsi e si sentono i gattini).
Questo per quanto riguarda la gatta femmina. Il gatto maschio, invece, esattamente come la sua controparte canina, dai sei mesi in su è perennemente in calore, pronto ad accoppiarsi ad ogni buona occasione.
Sintomi
E ora veniamo ai sintomi del calore nei gatti. Chi li ha visti (e sentiti soprattutto) una volta non se li scorda più. Eccoli:
- vocalizzazioni ripetute, giorno e notte, anche di forte intensità (i maschi sono capacissimi di fare le serenate per tutta la notte anche a una gatta rinchiusa in un appartamento e palesemente in calore) sia nei maschi che nelle femmine
- il maschio (e talvolta alcune femmine) tende a marcare il territorio, quindi comincerà a spruzzare su ogni angolo che gli capita a tira un’urina dal fortissimo odore muschiato. I veterinari di solito consigliano la sterilizzazione del maschio prima che inizi a marcare, perché poi potrebbe mantenere questa abitudine
- la femmina solleva il sedere se viene grattata sulla groppa, si struscia per terra, fa la smorfiosa
Molti proprietari si allarmano quando vedono il loro tesorino cambiare comportamento da un giorno all’altro, pensano a chissà quale malattia e invece è solo l’inizio del calore. Perché il calore inizia da un momento all’altro. Altra cosa che spesso confonde i proprietari di gatti, soprattutto quelli abituati ai cani, è l’assenza di perdite ematiche. Ma questo è normale: nella gatta non si hanno perdite di sangue come nella cagna perché il ciclo estrale è diverso, la gatta è ad ovulazione indotta. Se vedete una gatta perdere del sangue dalla vulva, non pensate ad un calore, non è possibile: o ha una cistite o ha un’infezione dell’utero o ha un disturbo della coagulazione, non attendete e portate subito la micia dal veterinario.
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.
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