Cosa indicano i linfociti alti nel cane e come curarli
Oggi torneremo a parlare di esami del sangue: cosa indicano i linfociti alti nel cane? A quali malattie si associa la linfocitosi? E come curarla?
Esattamente come fatto per neutrofili ed eosinofili, oggi andremo a vedere quali sono le principali malattie del cane che provocano un aumento dei linfociti, cioè una linfocitosi. Ma prima andremo brevemente a vedere cosa sono i linfociti e quali sono le loro funzioni.
Cosa sono i linfociti
I linfociti sono leucociti o globuli bianchi mononucleati: sono di piccole dimensioni e hanno un nucleo tondeggiante. Fondamentalmente i linfociti vengono distinti in due categorie: i linfociti T, provenienti dal timo, responsabili dell’immunità cellulomediata e i linfociti B, coinvolti nell’immunità umorale, cioè producono anticorpi. In entrambi i casi i precursori derivano dal midollo osseo.
A differenza degli altri leucociti, di solito i linfociti hanno una vita lunga e sono capaci di trasformarsi in forme attive più funzionali a seguito all’esposizione ad antigeni. Come dicevamo, i precursori si trovano in quello che viene definito comparto centrale o primario (midollo osseo, timo), mentre i precursori del comparto secondario o periferico si trovano in linfonodi, milza e placche di Peyer. In realtà solo il 5% dei linfociti è presente in circolo, vi arrivano tramite i vasi linfatici e il dotto toracico, per il resto si trovano nei tessuti linfoidi da cui escono in caso di infezione.
Cause di linfocitosi nel cane
La linfocitosi viene definita come l’aumento assoluto del numero di linfociti. Quando si parla di linfocitosi si deve poi distinguere dalla presenza di linfociti reattivi o atipici. Occhio poi che una vaccinazione recente o una risposta alle catacolamine (paura, stress) possono falsare i risultati e aumentare il numero di linfociti ematici.
Le principali cause di linfocitosi nel cane sono:
- Fisiologica o da adrenalina
- Stimolazione antigenica
- Infezioni croniche da Ehrlichiosi, Piroplasmosi, Leishmaniosi
- Reazioni allergiche
- Malattie autoimmuni
- Reazioni postvaccinali
- Leucemia
- Leucemia linfocitaria
- Leucemia linfoblastica
- Ipoadrenocorticismo
Terapia
La terapia della linfocitosi prevede come prima cosa di scoprire la cause della malattia in atto. Se si tratta di una reazione alla paura e allo stress, indotta dalla liberazione massiva di adrenalina, allora si tratta di un reperto non patologico. Stessa cosa in caso di un prelievo fatto poco dopo una vaccinazione: è probabile che in assenza di altri sintomi, si tratti di un reperto transitorio e occasionale.
Diverso il caso in cui non ci sia anamnesi di vaccini o il cane sia stato tranquillissimo durante il prelievo: qui si tratta di capire se il cane ha una patologia in atto che possa aumentare i linfociti. Ecco dunque che a seconda dei segni clinici riscontrati alla visita è possibile che il vostro veterinario vi richieda di fare altri accertamenti, di sicuro il test per escludere l’Ehrlichiosi, la Piroplasmosi e la Leishmaniosi, oltre ad un eventuale citologia linfonodale se abbiamo linfonodi ingrossati o un’ecografia addominale per valutare lo stato di milza e fegato in caso si sospetti una forma di linfoma con leucemia.
Gli esami in questo caso sono indispensabili per poter impostare una terapia corretta: se ho una linfocitosi da Ehrlichiosi o Piroplasmosi, dovrò trattare con Carbesia e Doxiciclina, se ho una linfocitosi da Leishmaniosi dovrò seguire i protocolli più adatti al cane e alla sintomatologia, se ho una leucemia dovrà valutare e stadiare il problema per decidere come muovermi, ma si tratta di malattia con terapie assai diverse fra loro, per questo è necessario individuare la causa e poi trattare.
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.
Foto | Fickleandfreckled