Gattari da legare: I had a dream
L'avete notato? Ogni volta che l'essere ha periodi di ferie un po’ più lunghi, a farne le spese sono gli animali. Prepariamoci per tempo.
Qualche giorno fa feci un sogno stranissimo: dovevo andare dalla veterinaria a prendere una gattina per conto di mia madre. Fin qui nulla di strano, anzi! La dottoressa, però, si chiamava Lupertazzi. Visto che gli unici Lupertazzi di mia conoscenza sono dei personaggi de “I Soprano“, qualche domanda avrei dovuto farmela. Appena uscita di casa scoprivo che, per una fantomatica dimostrazione con tanto di blocco delle auto, il chilometro e mezzo che separava la mia vecchia casa dall’autostrada era completamente deserto. O quasi. Decine di cani e gatti si erano impossessati del tratto stradale. Chi passeggiava, chi era seduto ai tavolini dei bar, chi gironzolava tra gli scaffali dei negozi. I pochi umani presenti si aggiravano perplessi e timorosi, mentre gli animali sembravano indaffarati e diretti verso determinate mete o intenti a passeggiare salutandosi tra di loro con annusatine e scodinzolii, senza fretta. Ricordo chiaramente che impiegavo un’ora e un quarto per raggiungere l’ambulatorio, e il sogno si chiudeva con una mia telefonata alla dottoressa, chiedendole se poteva rimandare di 5 minuti la chiusura perché ero in ritardo. Non so come fosse fatta la gattina, perché mia figlia ha deciso che era ora di svegliarsi e alzarsi.
Come sogno presenta parecchi elementi fin troppo realistici: tempo spropositato per raggiungere un punto della città in un giorno feriale, gatto da prendere in ambulatorio dopo essere stato sottoposto a qualche terapia. Il fatto è che mi sono svegliata entusiasta: i bipedi erano stati completamente estromessi dalla scena o quasi, e sembravano accettare passivamente la cosa. Con stupore e titubanza, ma senza grandi drammi.
Nel frattempo gli animali passeggiavano indisturbati, senza auto, senza padrone, senza pericoli. Sarà che inizia, per me e per molti di voi, l’ansia da botti di Capodanno e da regali pelosi sotto l’albero. Non so quale delle due cose sia peggio, se regalare un cucciolo a chi non lo vuole o non è pronto a gestirlo, o fare fracasso con esplosioni che terrorizzano tutto ciò che ha piedi, zampe e orecchie.
Non avendo modo di adottare un altro trovatello, la visione onirica del mondo dei gatti mi ha fatto venire voglia di fare qualcosa di concreto, che si è materializzato nel prenotare due copie del calendario di un’associazione di volontari animalisti, che cerca di sostenersi con le uniche donazioni sulle quali può contare, quelle private. Temo che, con le feste, dovrà fronteggiare anche quest’anno le solite emergenze, quelle che si presentano pure durante le vacanze estive. Non so perché, ma ogni volta che l’uomo ha periodi di ferie un po’ più lunghi, a farne le spese sono gli animali. Prepariamoci per tempo.
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