Giornata Internazionale per i Diritti degli Animali: il diritto a essere se stessi
Quali pensate siano i diritti degli animali? Avete sottoscritto gli appelli delle associazioni animaliste? Ma in casa come vi comportate?
Per una felice coincidenza oggi si celebra la Giornata Mondiale dei Dritti Umani e quella Internazionale per i Diritti degli Animali: magari verrà presto il giorno in cui si celebrerà un’unica Giornata per Diritti degli Animali, Umani e Non Umani.
Nel frattempo l’odierna Giornata internazionale per i diritti degli animali ci porta a riflettere su vari aspetti della vita degli animali. Assicurare diritti agli animali significa anche proteggere la loro libertà che non è solo quella di non vivere da reclusi o incatenati o in piccole gabbie o in acquari minuscoli. Sono varie le libertà cui hanno diritto gli animali. Il Farm Animal Welfare Council ne ha elencate cinque:
- libertà dalla fame, dalla sete e dalla malnutrizione provvedendo loro un facile accesso all’acqua fresca e a una dieta sana per godere di una piena salute e vigore;
- libertà dalla costrizione di vivere in ambiente disagevole, fornendo un ambiente appropriato che comprenda un riparo e una confortevole area di riposo;
- libertà dal dolore, dalle lesioni, dalle malattie con la prevenzione o una rapida diagnosi e relative cure;
- libertà di esprimere un comportamento normale avendo cura di fornire loro uno spazio sufficiente, adeguate suppellettili e compagnia di altri animali della stessa specie;
- libertà dalla paura e dall’angoscia, assicurando loro condizioni e situazioni che evitino la sofferenza mentale.
Oggi ovunque dei tanti comportamenti sconsiderati, scriteriati, violenti che gli esseri umani hanno nei loro confronti. Tra le news sicuramente ne troveremo tante che affrontano il tema dei maltrattamenti, delle pellicce, delle sperimentazioni. Vorrei invitarvi un attimo tra le nostra mura domestiche.
Credo che uno dei diritti fondamentali dei nostri animali sia quello di essere considerati per se stessi. Capita spesso che vengano contestati i cappotti per cani o tutta una serie di strampalati accessori. Eppure non son questi oggetti a dirci se una persona tratta bene o male il proprio pet. Diventiamo cattivi padroni non quando mettiamo un cappotto al nostro cane, ma quando quel cappotto al cane non serve. Serve invece a noi a far finta di avere un bambino o un amico umano.
Siamo cattivi padroni quando ci aspettiamo che il nostro pet obbedisca ciecamente ai nostri desideri, come se potesse comprenderli tutti fino in fondo, come se fosse un coniuge. Siamo cattivi padroni anche quando non diamo nessuna regola e lasciamo che assumano caratteristiche umane, che siano loro a comandare in casa.
Foto | Emery Way