Ricette veterinarie: l’Ordine dei veterinari risponde a Striscia la Notizia
L’ordine dei veterinari risponde al servizio di Striscia la Notizia in merito alla “Ricetta Elettronica Veterinaria”.
L’Ordine dei Veterinari e Fnovi (Federazione nazionale ordini veterinari italiani), categoria che rappresenta i medici veterinari italiani, risponde alle affermazioni fatte durante un servizio “Ricette…bestiali”, andato in onda sul programma Tv Striscia la Notizia in merito alla Ricetta Elettronica Veterinaria (REV).
Durante la trasmissione Mediaset, il giornalista avrebbe infatti affermato che alcuni veterinari chiederebbe denaro per prescrizioni che dovrebbero essere teoricamente gratuite.
I medici spiegano però che durante il servizio sono state riportate numerose imprecisioni che potrebbero danneggiare la categoria dei veterinari. Gli esperti spiegano infatti che la ricetta è un atto medico, per cui deve essere remunerata, e sarà lo stesso professionista a decidere se e come la prestazione verrà pagata, e se fare o meno delle ricette in modo gratuito.
La prescrizione DEVE risultare riferita ad un cliente identificato (Codice Fiscale) e registrato nell’elenco clienti, ed al suo animale. È quindi lapalissiana la conseguenza che ad ogni cliente registrato corrisponda almeno un documento fiscale, che dimostri l’esistenza di un rapporto professionale
aggiungono i medici, sottolineando che per essere fatta una ricetta è chiaramente necessario che il veterinario abbia visitato l’animale. L’Ordine dei veterinari tiene a sottolineare che la medicina veterinaria che riguarda gli animali d’affezione è “privata”:, quindi non ha senso confrontarla con quella umana, che invece è “pubblica”, e che prevede quindi la copertura del Servizio Sanitario Nazionale.
Dall’introduzione della Ricetta Elettronica Veterinaria i Medici Veterinari Liberi Professionisti e le Strutture Medico-Veterinarie rilevano un incremento esponenziale di richieste di prescrizioni di ogni genere di farmaco (con obbligo di ricetta): ci si deve quindi piuttosto domandare come facevano i proprietari di animali a procurarsi i farmaci prima del 16 aprile (data di entrata in vigore della Ricetta Elettronica Veterinaria).
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