Tricocefali nei cani: cause, sintomi e terapia del Trichuris vulpis
Oggi parliamo di una parassitosi intestinale molto diffusa nei cani: i tricocefali, provocata da Trichuris vulpi. Andremo a vedere, cause, sintomi e terapia.
I tricocefali sono una delle parassitosi intestinali più diffuse nei nostri cani. A differenza degli ascaridi, tipici dei cuccioli, l’infestazione da Trichuris vulpis può colpire i cani di qualsiasi età. Normalmente la si evidenzia in cani che vivono nei canili o che frequentano parchi ed aree cani. Questo perché il terreno erboso e il terriccio sono un ottimo ambiente affinché le uova si sviluppino.
Cause, ciclo biologico e modalità di trasmissione
I tricocefali sono parassiti intestinali nematodi, sono vermi tondi: gli adulti sono lunghi 4-7 centimetri. Gli ospiti definitivi di Trichuris vulpis sono i cani e le volpe, di qualsiasi età, sesso e razza.
Per quanto riguarda il ciclo biologico di Trichuris vulpis, il cane infestato elimina le uova con le feci, uova che vanno pesantemente ad infestare l’ambiente in cui il cane vive. In 15 giorni all’interno dell’uovo si sviluppa una larva capace di sopravvivere mesi nell’ambiente esterno, protetta dall’uovo. Il cane si infesta ingerendo queste uova larvate. Entro 24 ore da quando l’uovo arriva nell’intestino, libera la larva che va a nascondersi nella mucosa intestinale. Dopo 10 giorni dal duodeno la larva passa all’intestino crasso: sarà qui che si svilupperanno i vermi adulti.
In generale il periodo di prepatenza varia dalle 8 alle 16 settimane e i cani non trattati continuano ad espellere uova anche per un anno. Per quanto riguarda la via di trasmissione, l’abbiamo già indicata: il cane si infesta leccando il terriccio o le feci dove sono presenti le uova larvate di Trichuris vulpis.
Sintomi e diagnosi
I sintomi di un’infestazione da tricocefali sono molto severi, a causa del fatto che il tricocefalo è ematofago:
- diarrea anche cronica
- dimagrimento progressivo
- scadimento delle condizioni corporee
- diarrea mucosa
- diarrea ematica
- iponatriemia
- crisi convulsive
Per quanto riguarda la diagnosi, è abbastanza semplice: si tratta di fare un esame delle feci. Se l’infestazione massiva, vedremo le classiche uova a forma di limone già a fresco, altrimenti è richiesto un esame per flottazione, eventualmente con campioni di feci presi per tre giorni di seguito in momenti diversi della giornata per aumentare la probabilità di trovare le uova.
Terapia
Di per sé la terapia per i tricocefali è semplice: si tratta di somministrare un vermifugo che comprenda anche i tricocefali a base di milbemicina, febantel o fenbendazolo. A questo si deve associare una terapia di sostegno se nel frattempo il cane è dimagrito e se le sue condizioni corporee non sono ottimali.
Il problema è un altro. Come abbiamo detto prima, le uova di tricocefali sono capaci di rimanere quiescenti mesi nell’ambiente esterno. Ciò significa che se ho un cane proveniente dal canile con tricocefali, il terreno di quel canile sarà contaminato dalle uova, ma è normale a causa dell’alto numero di cani presenti. Se il mio cane si è infestato all’area cani, conviene cambiare zona in quanto quel terriccio sarà contaminato: se è vero che sverminando il cane elimino la parassitosi, il mese successivo il cane potrà reinfestarsi di nuovo.
Il guaio più grosso è quando ho un giardino mio e ho un cane con tricocefali: ora che è stata fatta diagnosi, ormai il cane avrà disseminato uova ovunque e tutto il giardino sarà contaminato. Come fare visto e considerato che il cane lì dovrà viverci e che si reinfesterà continuamente? Non ci sono molte alternative:
- cambiare del tutto la terra del giardino, soluzione praticamente impossibile
- asfaltare tutto il giardino, altra soluzione impossibile
- somministrare al cane mensilmente le compresse per la filaria a base di milbemicina: oltre a proteggere da filaria, automaticamente sverminano il cane tutti i mesi contro i tricocefali. Di fatto è questa l’unica opzione valida
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.
Foto | Evarinaldiphotography
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