Condannato a quattro mesi per la morte del suo cane
In Toscana un cane è stato trovato morto e le indagini hanno portato in carcere il suo padrone.
La triste storia che vi raccontiamo oggi arrivata dalla Toscana, da Prato per la precisione. Protagonisti sono R. V., umano di quarantanove anni, e il suo cane, che è andato al Ponte dell’Arcobaleno. Secondo il giudice monocratico del Tribunale di Prato il cane è morto proprio per colpa del suo umano.
I fatti sarebbero andati in questo modo: sul greto del fiume Bisenzio (in foto il fiume presso viale Galilei, a Prato, mentre il video ci mostra lo stesso fiume a Mezzana di Prato) è stato ritrovato il corpo senza vita di un cane, un meticcio (ma certamente la razza non fa alcuna differenza). Sul corpicino del cane una ferita, molto grande. Il cane aveva il microchip e da questo è stato possibile risalire al suo proprietario, R. V., appunto, che ha negato di aver ucciso il cane. Secondo l’uomo, infatti, il cane sarebbe morto per cause naturali e lui lo avrebbe portato lungo il fiume Bisenzio a mo’ di sepoltura. Qui, stando alla versione di R. V., un animale selvatico, forse una nutria, avrebbe poi infierito sul corpo del cane.
Il giudice Giulia Landini, però, non ha creduto alla versione del padrone del cane (non possiamo certo definirlo amico perché, anche se le cose stessero come egli afferma, abbandonare il corpo senza vita del cane lungo un fiume non gli fa onore) anche perché proprio qualche settimana fa lo stesso R. V. era stato condannato per maltrattamenti sul suo cane, quello che poi è stato trovato morto. Così R. V. è stato condannato in primo a quattro mesi di reclusione, anche se il suo difensore ha annunciato il ricorso in appello.
Via | La Nazione
Foto | Wikipedia