Petsblog Animali domestici Il coniglio riconosce il suo “padroncino”?

Il coniglio riconosce il suo “padroncino”?

Il coniglio riconosce le persone? Se cambia casa se ne rende conto?

Il coniglio riconosce il suo “padroncino”?

Cosa mi tocca leggere e cosa mi tocca sentire ancora, quando si parla di conigli. La conversazione “classica” è che solo cane e gatto sanno individuare chi si prende cura di loro, mentre al coniglio tocca la classificazione di animaletto insulso e che non è in grado di capire e riconoscere chi lo accudisce. Come se sballottarlo da una casa all’altra, da una persona ad un’altra, per il coniglio non comportasse alcuna differenza. Sarà duro a morire il retaggio secondo il quale sono cani e gatti sono degni animali domestici: ce ne sono ben altri, di pari sensibilità e intelligenza, che possiamo accogliere in casa e che sapranno riempire le nostre vite.

La verità è che sicuramente il coniglio può essere un animale un po’ più complesso da comprendere, non abbaia, non miagola, ma ha un linguaggio tutto suo da imparare. Ovviamente se rinchiudete un coniglio in gabbia, letteralmente lo uccidete. Il coniglio non potrà esprimersi appieno nè potrà mostrarvi tutte le sue qualità. Il coniglio ringhia se qualcosa lo spaventa o se vuole “attaccare”, salta in maniera piuttosto scoordinata se è molto felice, fa una specie di piccolo digrignare i denti se lo accarezzate e se tali carezze lo aggradano, si alza su due zampine ad omino se è curioso e desidera capire o curiosare qualcosa, ci prende a testate se desidera attenzioni… Naturalmente ci vuole tempo per comprendere tutto, e molto pazienza, qualità che manca a molti, visto che i più, pare, desiderino un pelouches che non sporca, a stento mangia e mai si ammala ma, al contrario, si fa coccolare per ore senza emetter fiato.

Veniamo ora al tasto dolente: il coniglio riconosce la persona che lo cura? Sinceramente non ho dubbi, la risposta è sì. Non solo i miei conigli riconoscono la mia voce, ma sanno perfettamente che possono avere fiducia in me ed avvicinarsi senza alcun timore. Con un estraneo questo non succede, nè ovviamente riconoscono il tono di voce. Palese la prova fatta per dire di no ad un coniglietto quando ha iniziato a strappare una copertina: di fronte al no di una persona il coniglio ha continuato a fare ciò che stava facendo senza curarsene, di fronte al mio no ha smesso poichè ha capito che stava facendo un pasticcio o qualcosa di sbagliato. Quando lascio i miei coniglietti in tutela ad altri, ad amici o a pensione, sentono estremamente la mancanza e non appena vengono riportati a casa esprimono apertamente la loro gioia facendo degli enormi salti di contentezza. Detto ciò, è impossibile dubitare del fatto che un coniglio non abbia pari comprensione di persone e stati d’animo, esattamente come i tanto decantati cani e gatti. Basta aprire un po’ di più la mente…e il cuore!

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