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Ma chi sono lo Stregatto e il Gatto Mammone?

Ecco la razza dello Stregatto, il gatto di Alice nel Paese delle meraviglie, scopriamo anche chi è il Gatto Mammone e perché si chiama così?

Ma chi sono lo Stregatto e il Gatto Mammone?

Nella nostra rubrica di animali celebri non possiamo certo non citare due gatti famosissimi: vale a dire lo Stregatto di Alice nel paese delle meraviglie e il Gatto Mammone. Chi sono? A che razza appartengono?

Lo Stregatto è lo splendido micione de Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie: un gatto “sornione, un po’ toccato, confondeva le certezze vittoriane dell’insopportabile Alice, lasciandola con un sorriso che diventava uno spicchio dell’incostante luna”.

Stregatto è il nome italiano del Gatto del Cheshire che uscì dalla penna di Lewis Carroll. In italiano abbiamo anche la traduzione di Ghignagatto. Nomi a parte, ma di che razza è lo Stregatto? Carroll se l’è inventato di sana pianta oppure si è ispirato a qualche micione sorridente?

Musa ispiratrice, anche se sarebbe più corretto parlare di gatta ispiratrice, di Carroll fu un esemplare di British Shorthair, a oggi il gatto più diffuso nel Regno Unito. Il British Shorthair è un gatto che sorride (come Stregatto!), ha un aspetto regale, il muso grande e rotondo, le guance paffute, un carattere adorabile; è calmo, affettuoso e adora ricevere le coccole. Insomma, l’incarnazione del gatto perfetto!

Ma non è solo Stregatto a essere un British Shorthair. Alla stessa splendida razza è da ascrivere un altro micio celebre: il gatto con gli stivali. Ed era un British Shorthair anche Church, il gatto del film Cimitero vivente di Mary Lambert tratto dal romanzo Pet Sematary di Stephen King.

Il Gatto Mammone

Un gatto nero

Se lo Stregatto è noto universalmente, da noi in Italia è molto diffuso anche il Gatto Mammone. Quante e quanti conoscono questo personaggio che popola diverse storie e leggende?

Secondo la tradizione popolare il gatto mammone (in tutte le sue definizioni dialettali) è un gatto demoniaco mandato sulla terra come segno di sciagura, che spaventa in bestiame, attacca la gente e fa malefici. In verità nella simbologia antica, il gatto mammone era uno spirito capace di intervenire contro altri spiriti cattivi, e per gli egiziani era simbolo sacro e di fertilità (Bastet), poi convertito in figura malefica – in quanto pagana – dal cristianesimo, che lo fa rientrare nelle leggende demoniache e lo porta come maschera nei riti del Carnevale prima della Quaresima.

Il gatto mammone è un po’ come il gatto con gli stivali: è un animale personificato, che si muove su due zampe, ed è capace di parlare con la gente. Nella letteratura per bambini, nelle fiabe, viene spesso nominato per far spaventare i più piccoli, e nel Faust di Goethe è proprio un gatto mammone che prepara la pozione di giovinezza per il dottor Faust.

In Italia il gatto mammone è presente in diverse storie, dalla Sardegna alla Puglia, e quando viene rappresentato graficamente ha il più classico dei colori dei gatti “che fanno paura”: è completamente nero.

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