Colette e la gatta certosina
Il ménage familiare di Alain e Camilla, una coppia di giovani belli e ricchi è dominato da un animale. Una gatta.
I gatti certosini sono conosciuti per la loro bellezza, il loro buon carattere e per essere ottimi cacciatori. Importati in Europa forse dalla Turchia, forse dalla Siria, ebbero una gran fortuna in Francia. Devono il loro nome alle certose, monasteri cui si fanno risalire i primi allevamenti di questo gatto. La famosa scrittrice Colette, patriotticamente, amava circondarsi di certosini.
Al rapporto tra un uomo e la sua certosina, Colette dedica uno dei suoi primi romanzi, La gatta. Nel romanzo si racconta di Alain, giovane e ricco, padrone amoroso di una gatta, che si sposa con Camilla, bella e ricca, ma la loro vita in comune è segnata dalla assenza prima e poi dalla presenza dell’animale, sino alla desolazione finale. E che cosa rappresenti questa gatta, il calore dell’infanzia inconsolabilmente perduta, il sogno di un rapporto perfetto per un uomo fragile e incompiuto, oppure il simbolo, lievemente inquietante, dell’impossibilità di essere normali, la grazia elusiva di Colette lascia decidere al lettore.
I certosini sono una delle razze più amate. In Italia è nato addirittura un Club del gatto certosino e sono molti i siti che ne decantano le qualità. La mia vicina di casa quando ero bimbo aveva una gatta che era un incrocio tra un europeo ed certosino: bella, intelligente, forte, affettuosa. Non si può che essere d’accordo con gli estimatori della razza: ma siete anche d’accordo con Colette? Cioè, dovendo scegliere tra la gatta e vostro marito (o vostra moglie) chi scegliereste?