Paresi e paralisi in cani e gatti: che cosa sono e cause
Oggi andiamo a parlare di paresi e paralisi in cani e gatti: vediamo quali sono le differenze (non sono sinonimi), che cosa sono e quali possono essere le cause.
Esattamente come avevamo fatto con l’atassia, oggi andremo a parlare di paresi e paralisi in cani e gatti. Questo perché è bene sapere di cosa sta parlando il veterinario quando vi spiega il motivo per cui il cane e il gatto che avete portato a visita non si alza. Anche se non si è addetti del settore medico, è meglio familiarizzare con certi termini medici, non si sa mai quando possono tornarci utili. Ovviamente anche questa volta non andremo troppo nello specifico, ci limiteremo a fornire qualche indicazione di base per capire come funzionano le vie motorie e sensitive (la neurologia è piuttosto complessa a dire il vero, non è semplice spiegarla in termini base).
Funzione motoria e funzione sensoriale: come funzionano
Rimanendo in un ambito molto generale, ricordiamo il concetto di base di andatura normale nel cane e nel gatto: si ha quando corteccia cerebrale, tronco encefalico, cervelletto, midollo spinale (sia le vie ascendenti che le vie discendenti), nervi periferici (sia quelli motori che quelli sensitivi), giunzione neuromuscolare e muscoli funzionano nel modo giusto. Ciò significa che un’alterazione di qualsiasi tipo e natura ad una qualsiasi di queste strutture causa un’alterazione dell’andatura.
Quando il nostro cervello (o quello del cane e del gatto) decide di compiere un movimento volontario, ecco che il cervelletto interviene a coordinare tutti i movimenti necessari per compiere quel movimento (indispensabile: se sto per alzare il piede, devo dire a tutta la muscolatura e non solo quella del piede di coordinarsi per sopportare il cambiamento di equilibrio), il sistema vestibolare ci fornisce l’equilibrio durante il movimento, le vie discendenti del midollo spinale trasportano l’informazione ai nervi periferici e ai muscoli; intanto informazioni relative alla posizione degli arti durante il movimento stesso arrivano tramite le vie ascendenti del midollo spinale e del tronco cerebrale (sempre nell’esempio del piede ci dicono: “Ehi, stai sollevando troppo il piede e vai a cozzare contro quel gradino, spostalo un po’ dall’altro lato”). Quindi i movimenti vengono realizzati tramite una sinergia fra la funzione motoria e quella sensitiva: tutto deve funzionare alla perfezione.
Le vie discendenti motorie sono formate da motoneuroni superiori situati nell’encefalo (quelli che cominciano il movimento volontario): tramite i fasci discendenti si collegano ai motoneuroni inferiori situati a loro volta nel midollo spinale. Da qui gli assoni dei motoneuroni inferiori si uniscono, escono dal midollo spinale e vanno a formare le radici dei nervi spinali e infine i nervi spinali stessi che terminano nei nervi periferici collegati ai muscoli. Tutto ciò è molto semplificato, si intende.
Per quanto riguarda la funzione sensitiva, è quella che il vostro veterinario chiamerà propriocezione: speciali neuroni appurano la posizione del corpo e del movimento nello spazio, inviano informazioni alla corteccia somatosensoriale (propriocezione cosciente) e al cervelletto (propriocezione incosciente) in modo da coordinare il movimento.
Paresi e paralisi: cosa sono
Paresi e paralisi non sono sinonimi. La paresi è la perdita parziale della funzionalità motoria volontaria; la paralisi o plegia è la perdita totale di questa funzione. Quindi di base il deficit motorio o della funzione discendente è il medesimo, varia solo la gravità del problema. Intuitivamente la paralisi è più grave della paresi.
La paresi viene distinta in diverse tipologie. Abbiamo la paresi deambulatoria in cui il pet ha sì un deficit motorio, ma riesce comunque a camminare da solo e ad assumere la stazione quadrupedale; poi abbiamo la paresi non deambulatoria in cui il pet deve essere tenuto per poter alzarsi o fare qualche passo.
Il vostro veterinario potrebbe poi utilizzare delle combinazioni di nomi per indicare l’arto o gli arti colpiti: monoparesi o monoplegia indicano che solo un arto è colpito; emiparesi o emiplegia indicano che sono colpiti gli arti anteriori e posteriori dello stesso lato; paraparesi o paraplegia indica che sono colpiti tutti e due gli arti posteriori; tetraparesi o tetraplegia indica che sono stati colpiti tutti e quattro gli arti. Si distinguono poi la paresi/paralisi da motoneurone superiore o paralisi spastica e la paresi/paralisi da motoneurone inferiore o paralisi flaccida. Nel primo caso mancano gli input modulatori del motoneurone superiore su quello inferiore, si ha dunque una mancanza di controllo con ipertono. Quando la lesione interessa il motoneurone inferiore, ecco che non si riesce più a mantenere il tono muscolare. Inoltre considerate che la maggior parte dei defici di andatura causati da problemi al midollo spinale sono misti, quindi sia sensitivi che motori.
Lesioni al sistema nervoso periferico (le polineuropatie) causano lesioni da motoneurone inferiore con intolleranza all’esercizio, andatura con passi corti, ipometria, tremori, affanno, necessità di sdraiarsi per terra. Occhio poi che una zoppia, spesso considerato sintomi di appannaggio di un problema ortopedico, in realtà potrebbe essere provocato da una malattia neurologica che provoca danno a livello delle radici nervose.
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.
Foto | 52336371@N07