Alcune musiche celebri ispirate ai gatti
Il miagolare dei gatti può essere assimilato a una composizione musicale? Secondo alcuni celebri musicisti sì!
Duetto buffo di due gatti è un brano attribuito a Gioacchino Rossini (1792-1868) in cui due voci femminili interpretano due gatti, imitando il loro miagolio lamentoso e suadente. In realtà il brano non è di Gioacchino Rossini ma del compositore britannico Robert Pearsall (1795-1856) che lo ha composto lavorando su alcuni frammenti dell’Otello di Rossini e aggiungendo il verso onomatopeico “miao”.
Vi proponiamo il Duetto buffo di due gatti interpretato da Teresa Berganza (mezzosoprano) e Cecilia Lavilla Berganza (soprano) accompagnate al piano da Juan Antonio Álvarez Parejo. Non perdetevi, però, anche la versione cantata da Peppe Barra e sua madre Concetta.
Non è certo questo l’unico brano ispirato ai gatti o che, in qualche modo, ha a che fare con i gatti. Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791), per esempio, fa miagolare la sua micia canterina nel divertente duetto Nun, Liebes Weibchen (Ora, cara mogliettina).
Dal canto suo Maurice Ravel (1875-1937) ne L’enfant et les sortilèges ci conduce nel mondo magico e alquanto irreale di due gatti che miagolano alla luna: e miagolano tantissimo, sempre più forte, fino ad arrivare a vere e proprie urla!
Anche Sergej Prokofiev (1891-1953), in Pierino e il lupo fa rappresentare ogni personaggio della storia da uno strumento musicale. Abbiamo così che Pierino è rappresentato da un’intera famiglia di archi, il lupo da tre corni e il gatto da un clarinetto.
Infine non possiamo non citare Dalilah, la gatta preferita da Freddie Mercury (1946-1991). La micia aveva il pelo a squama di tartaruga ed è stata immortalata nel brano Dalilah, inserito nell’album Innuendo del 1991. Nei versi vengono celebrate le numerose qualità della bestiola, ma non manca un rimprovero per aver fatto pipì in casa.