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I gatti, i libri e i lettori dei giorni nostri

I gatti sono spesso associati agli scrittori: ma possono essere anche metafora di chi legge?

I gatti, i libri e i lettori dei giorni nostri


Guarda la galleria: Gatti e libri

Spesso i gatti e i libri vanno sottobraccio, almeno nell’immaginario di noi essere umani. È un classico che chi scrive abbia come compagno di vita un gatto che, spesso, è anche fonte di ispirazione. E a volte i gatti diventano quasi metafora di chi legge.

A destra e a manca sovente nascono discussioni su cosa si debba leggere e cosa no, se un libro che è in classifica si necessariamente un buon libro o solo questione di marketing e via dicendo. Secondo Raffaele La Capria il problema sta nel fatto che non siamo più abituati a leggere libri belli ed è per questo che ci accontentiamo di tutto.

Per spiegare il proprio punto di vista, lo scrittore Raffaele La Capria ricorre all’esempio dei gatti, quelli domestici “non quelli dell’età eroica in cui si nutrivano di topi o degli avanzi di cibo”. Scrive Raffaele La Capria, facendo riferimento ai vari tipi di alimentazione per gatti che si trovano in commercio:

Per pigrizia do ai miei gatti cibo confezionato in scatolette, e il menù è vario, i gusti tanti, non solo carne o pollo, ma anche combinazioni raffinate di tonnetto con papaya, con ginseng, pesce dell’Atlantico, pesce dell’Oceano Pacifico. Sono talmente disgustati, poveri gatti, di questo cibo confezionato che devo continuamente cambiarlo. Volete tacchino? No? Allora pesce dell’Atlantico? Neanche. Pesce del Pacifico?

Gatti e libri

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Continua lo scrittore:

Sono diventati talmente incerti e inappetenti che per risvegliare i loro veri istinti ho dato loro pesce fresco, fragranti alici di giornata, piccoli sgombri, fragaglia di paranza. Ebbene essi non li riconoscevano più, avevano perduto il loro istinto naturale. Perfino il filetto di vitello, tagliato a pezzettini dal mio piatto e a loro offerto con grazia, perfino quello schifavano. Siete o no felini, siete o no carnivori? Niente, neanche il filetto. Niente di veramente naturale essi riconoscevano più.

E conclude: “Capita la metafora?”. Voi che tipo di gatto-lettore siete?

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