Petsblog EMERGENZE ANIMALI Maltrattamenti animali Brescia: circensi truccano cani e li spacciano per panda

Brescia: circensi truccano cani e li spacciano per panda

Un singolare caso di maltrattamenti ai danni di due cani in un circo

Brescia: circensi truccano cani e li spacciano per panda

Quando ho letto questo titolo mi è venuta subito in mente la famosa scena del film “Totòtruffa ’62” nel quale Totò provava a vendere la Fontana di Trevi ad un turista. Rallentando i collegamenti cinematografici mi sono reso conto del degrado a cui sono arrivati alcuni circensi.

La guardia forestale ha effettuato un blitz all’Orfei Circus e ha sequestrato due cuccioli bianchi di chow chow, un maschio e una femmina, truccati e mascherati da panda, denunciando il proprietario della struttura (che è un’altra compagnia rispetto al Moira o al Nando Orfei). I circensi usavano questo espediente per convincere il pubblico (e specialmente i bambini) a fare delle foto (ovviamente a pagamento). Questa era una pratica ormai consolidata prima dell’inizio degli spettacoli in un circo che stazionava in questi giorni a Brescia. Il Corpo forestale dello Stato, supportato dai veterinari, ha posto fine a questo squallido spettacolo. I cuccioli sono stati sequestrati ma, per il momento, rimarranno presso la struttura con il divieto assoluto di protrarre le loro esibizioni (nella speranza che questo divieto venga rispettato).

Il Corpo Forestale dello Stato ha dichiarato quanto segue:

i documenti mostrati dai circensi relativi ai due esemplari erano due passaporti falsi. I cani, che risultano essere stati importati dall’Ungheria, avevano un età sicuramente inferiore a quella dichiarata di circa sei mesi. Dai controlli veterinari effettuati i cani sono in buone condizioni di salute, anche se mostrano un’accentuata lacrimazione oculare probabilmente aggravata dai continui lampi dei flash a cui erano esposti

Il proprietario della struttua è stato denunciato per l’uso di documentazione falsa, ma le indagini della Forestale sono ancora in corso per verificare l’eventualità di maltrattamenti e, non ultimo, sull’ipotesi di truffa ai danni degli spettatori.

Via| Repubblica.it

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