Gattari da legare: La fine delle botte a muro
Auguri di buon 2015, gattari di Petsblog! E facciamo che, per oggi, i miei auguri sono estesi anche ai canari.
In Campania abbiamo un detto: “fare la fine delle botte a muro”. Vuol dire, in sostanza, fare molto rumore per nulla, fare un gran baccano che si risolve in un nulla di fatto. Bene, anche nell’appena trascorsa notte di Capodanno, qualcuno ha fatto molto rumore. Dove vivono i miei non si è mossa una foglia, complice la benedetta ordinanza del sindaco che vietava i botti. Ed è stata una benedizione per noi che, in una delle notti più fredde e ventose che ricordi la Campania, già ci vedevamo in giro a cercare gatti della colonia terrorizzati, sotto le automobili parcheggiate e nei posti più impensabili e irraggiungibili, con i gatti di casa saldamente ancorati ai vestiti negli armadi. E, invece, abbiamo dato la buonanotte a tutti i felini tranquillamente addormentati in cucce e su poltrone. Una pacchia.
Ma in giro ci sono proprietari di animali, gattari e animali selvatici che non sono stati altrettanto fortunati. Il bollettino del giorno dopo è sempre desolante e, come al solito, riporta solo i danni “umani”. Dal chi “se l’è cercata” al chi “ci è andato di mezzo”, la sostanza non cambia. Umani feriti, animali chissà.
L’abitudine di salutare l’anno nuovo facendo un gran rumore è troppo radicata, in alcuni. Proprio non ce la fanno a concepire un Capodanno senza puzza di polvere da sparo e timpani indolenziti dalle esplosioni. Ma io a questo punto mi chiedo: sparate botti da quando eravate bambini. Come sono stati, i vostri anni passati? Vi ha portato bene terrorizzare i miei gatti, rovinare la prima notte dell’anno a mia nonna, a mia madre, a mia sorella, a me? A decine di gatti passati sotto la nostra tutela?
No, perché almeno mi auguro che tutta questa nostra ansia sia servita a darvi anni spumeggianti e proficui. Oppure i vostri anni sono tutti uguali e i vostri giorni si ripetono identici, con l’unica eccezione di quella notte che si ripete dalla riforma gregoriana del calendario, tra il 31 di dicembre e il primo di gennaio? Notte in cui pensate di fare chissà che, di propiziarvi chissà quale fortuna. Perché io, a volte, penso che chi si ostina a sparare sia una persona triste e frustrata. Sì, insomma, una persona che una volta l’anno sfoga la propria frustrazione ma che, per i rimanenti 364 giorni, fa la fine delle botte a muro.
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