Ipercalcemia nel cane e nel gatto: cause, sintomi e terapia
Che ne dite se oggi andiamo a parlare di ipercalcemia nel cane e nel gatto? Andiamo a vedere cosa si intende, cause, sintomi, diagnosi e terapia.
Prima di tutto andiamo a vedere cosa si intende con ipercalcemia nel cane e nel gatto: è l’aumento a livello ematico dei valori del calcio, al di sopra del range fisiologico. Nel cane si parla di ipercalcemia quando i valori salgono al di sopra di 12 mg/dl, nel gatto sopra gli 11 mg/dl, anche se a dire il vero nei cuccioli il valore è più alto: un cucciolo con valore fino a 13 mg/dl, fosforo non superiore ai 10 mg/dl e con ALP leggermente aumentata e azotemia e creatinina nella norma indicano una normale fase di accrescimento. Nei gattini, invece, non si assiste ad un aumento di calcio nella fase di accrescimento. Occhio poi che ci possono essere delle variazioni legate ai tassi di albumina: le apparecchiature di solito indicano il calcio totale, quello formato da calcio ionizzato attivo, calcio legato alle proteine e calcio legato ad alte molecole. Se ci sono delle alterazioni alle proteine, magari i livelli di calcio ionizzato attivo sono normali, ma quello totale subisce delle modificazioni.
Cause
Diciamo subito che l’ipercalcemia è rara nel cane e rarissima nel gatto. Di solito la si manifesta a causa di squilibri elettrolitici per aumentato riassorbimento del calcio da parte dell’osso o del rene o per aumentato assorbimento del calcio dall’intestino a causa di razioni alimentari troppo ricche. Ecco alcune delle cause principali di ipercalcemia nel cane e nel gatto:
- iperparatiroidismo primario
- ipercalcemia maligna (linfoma, adenocarcinoma delle ghiandole apocrine, tumori mammari, mieloma multiplo, tumore alla prostata)
- ipervitaminosi D (eccessiva integrazione nella dieta, rodenticidi contenenti anche colecalciferolo)
- Morbo di Addison
- Insufficienza renale
- Osteomielite
- Osteodistrofia ipertrofica
- Eccessiva integrazione di calcio nella dieta
- Eccessivi leganti dei fosfati
- Disidratazione
- Animali giovani
- Lipemia
- Assunzione recente del pasto
Sintomi
Per quanto riguarda i sintomi di ipercalcemia nel cane e nel gatto, possiamo adnare dai pazienti asintomatici a quelli con patologia gravissima. Diciamo che in generale valori nel cane compresi fra 12 e 14 mg/dl e nel gatto fra 11 e 14 mg/dl corrispondono a pazienti asintomatici, mentre i sintomi compaiono quando la calcemia sale al di sopra dei 14 mg/dl. I sintomi sono:
- poliuria
- polidipsia
- ottundimento del sensorio
- anoressia
- vomito
- stipsi
- debolezza
- crisi convulsive
- aritmie cardiache (di solito sopra i 18 mg/dl)
Per quanto riguarda la diagnosi, una volta appurato con un esame del sangue la presenza di un’ipercalcemia vera e non provocata dal pasto, ecco che bisognerà procedere per valutare tutte le cause di cui abbiamo parlato sopra. Di solito se si ha ipercalcemia con fosfati normali o bassi, ci si orienta verso l’iperparatiroidismo primario o un tumore maligno, mentre se i fosfati sono normali e così anche i reni, verso un’ipervitaminosi D o un mieloma multiplo. Se c’è anche azotemia alta, bisognerà valutare se l’insufficienza renale è primaria o se l’azotemia dipenda da altre cause.
Terapia
Fondamentalmente la terapia si basa sulla correzione della causa dell’ipercalcemia e questo prevede una diagnosi che può essere effettuata solamente tramite una serie di esami e valutazioni. Se si ha ipercalcemia sintomatica, nell’attesa della diagnosi ecco che bisognerà cercare di riportare la calcemia verso valori più normali con flebo, stimolazione della diuresi tramite diuretici, somministrazione di glucocorticoidi (tranne se si sospetta un linfoma, in questo caso bisogna attendere la diagnosi perché una loro prematura somministrazione blocca l’efficacia di un’eventuale chemioterapia). Inoltre si possono utilizzare anche diete a basso contenuto di calcio, come il k/d, l’s/d o l’u/d, dipende anche dal pH delle urine.
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Foto | gattou