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Centro di recupero ricci: cosa fare se trovo un riccio!

Scopriamo un nuovo mondo: quello dei ricci!

Centro di recupero ricci: cosa fare se trovo un riccio!

Oggi incontriamo una gran persona che si occupa, insieme ad un team di fantastici volontari, di salvare, soccorrere, curare e fare informazione riguardo queste creaturine meravigliose, i ricci:

mi chiamo Massimo e sono il veterinario responsabile del centro recupero ricci ‘La Ninna’ di Novello (CUNEO), sezione Erinacei del CRAS di Bernezzo.
Da 2 anni ci occupiamo del salvataggio e cura di ricci feriti, malati ed orfani.

Come possiamo evitare di arrecare danni ai ricci?

L’uomo costituisce la principale causa di mortalita’ dei ricci. Circa 100.000 ricci ogni anno vengono schiacciati dalle auto di notte: basterebbe andare piu’ piano o cercare di schivarli. Sarebbe utile dotare le strade di cartelli di avviso o sottopassaggi costituiti da semplici tubi di un diametro adeguato, posti ogni 100 m nelle zone piu’ trafficate ( in nord Europa li stanno mettendo un po’ dappertutto).

Le ferite da decespugliatore sono un’altra causa importante di mortalita’ dei ricci: basterebbe controllare prima di rasare il prato e non avvicinarsi troppo ai cespugli che sono il rifugio ideale per questi animali, inoltre mai dare fuoco a cumuli di rami e foglie ammassati da tempo, infatti il riccio ama fare il nido lì sotto, per cui bisogna controllare prima per evitare di bruciare vivi una madre con i piccoli.

Altra causa di morte sono i lumachicidi nell’orto o in giardino, perche’ i ricci potrebbero ingerirli direttamente o indirettamente mangiando le lumache ed i lumaconi di cui sono ghiotti. Un metodo naturale per proteggere gli orti e’ quello di porre una striscia di sale intorno.
Anche i rodenticidi sono un serio pericolo per i ricci, quindi usiamoli il meno possibile e mettiamoli in apposite scatole elevate di 30 cm dal terreno. Non usare pesticidi erbicidi che sono tossici e cancerogeni per loro e per noi, inoltre i veleni si accumulano nei testicoli ed abbassano notevolmente la fertilita’. I pesticidi sono una delle principali cause del declino numerico dei ricci in quanto eliminano gli insetti di cui essi si nutrono.

Infine coprire tombini e buche perche’ i ricci non hanno una vista buona e tendono a finirci dentro, così come è bene coprire le piscine con un telo la notte: l’autonomia come nuotatori dei ricci e’ molto limitata, e dopo una decina di minuti o mezz’ora affogano. Sono utili passerelle di legno con pioli poste sui bordi per dare una via di uscita. Nei giardini è possibile evitare di usare reti di recinzione con maglie piccole in quanto il riccio tende ad infilarsi dentro e rimanere incastrato: vanno bene reti con maglie di almeno 10 cm di larghezza.

Possiamo organizzare i nostri giardini a misura di riccio? centro-di-recupero-ricci-1.jpg

Il giardino ideale per i ricci ma anche per altri animali selvatici e’ quello naturale, pieno di arbusti autoctoni come il ligustro, il biancospino, il prugnolo, la rosa canina, le more e i lamponi. Molto apprezzate dai ricci sono anche le siepi che offrono loro un rifugio naturale. Bisogna lasciare l’erba un po’ alta fino alla fioritura in modo da attrarre insetti e le api. Molto utili sono gli alberi di latifoglie tipo noci, querce e frassini che forniscono ai ricci grandi foglie per fare il nido oltre che purificare l’aria e fornire ossigeno indispensabile a tutti i viventi di questo pianeta. I cumuli di erba secca o i rami, nonche’ le cataste di legno e i fienili rappresentano un posto ideale per i ricci per fare il nido e per andare in letargo. Se vi capita di trovare un nido e’ bene lasciare stare e ricoprire tutto come era prima, soprattutto se c’e’ un riccio in letargo in inverno o una madre con i cuccioli in primavera-estate.

E’ molto utile soprattutto in autunno o nella stagione secca mettere a disposizione dei ricci crocchette per gattini a base di pollo e acqua.

Il cibo va messo in apposite mangiatoie costituite da scatole di legno tipo quelle da vino alle quali si pratica un foro di 10×10 cm, in modo tale che sia accessibile ai ricci ma che cani e gatti non possano entrare. Bisogna coprirle con un nylon per la pioggia e porvi sopra una grossa pietra o dei mattoni in modo tale che rimangano ferme. Il cibo va messo la sera perche’ i ricci sono animali notturni. Vicino alla mangiatoia possiamo mettere un sottovaso basso pieno d’acqua. Aiuteremmo cosi tanti riccetti che rischiano di morire di fame, soprattutto in autunno.

A settembre abbiamo infatti una cucciolata tardiva dovuta al riscaldamento globale del clima. I piccoli non hanno piu’ tempo sufficiente per mettere su un peso di 600-700 gr, indispensabile per andare in letargo e sopravvivere durante l’inverno, in conseguenza laa maggior parte di loro muore di fame e di stenti ma con il nostro aiuto possono farcela. E’ un dovere che abbiamo nei loro confronti dato che stiamo disrtruggendo il loro habitat ed anche il nostro con una cementificazione selvaggia e con la monocoltura.

Cosa fare quando si trova un riccio per strada o in giro?

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Se troviamo un riccio in mezzo alla strada bisogna evidentemente fermarci ed accertarci che sia vivo e stia bene, fate attenzione che non abbia tracce di sangue sul corpo che sono indice di ferite, oppure sangue al naso che è indice di trauma cranico. In tal caso bisogna rivolgersi al piu’ vicino centro di recupero di animali selvatici avendo cura nel frattempo di tenere l’animale in una scatola con bottiglia dell’acqua calda e panno di lana. Se l’animale sta bene bisogna lasciarlo nel prato vicino entro 50-100 metri dal punto di ritrovo, tenete presente che potrebbe essere una madre che allatta i cuccioli e portarla via dalla zona in cui vive significherebbe una condanna a morte per i piccoli. Tenete presente che molti ricci sono abituati a vivere in citta’ malgrado tutti i pericoli. Non e’ vero che i ricci vivono nei boschi, al contrario essi tendono a vivere a ridosso degli agglomerati urbani dove trovano cibo e rifugio.

Un riccetto sotto i 400-500 gr trovato in autunno va sempre aiutato. Un riccio trovato di giorno allo scoperto e’ quasi sempre in difficoltà in quanto normalmente i ricci tendono a stare rintanati. E’ normale invece vedere un riccio girare al tramonto o all’alba, nonche’ di notte, in tal caso bisogna lasciarli stare.

Quali sono le attivita’ che svolgete al centro di recupero dei ricci?

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Al nostro centro accogliamo e curiamo tutti i ricci feriti, ammalati, disabili, deperiti e sottopeso che ci vengono portati da tutto il Nord Ovest dell’Italia. Ospitiamo ed allattiamo tanti cuccioletti rimasti orfani. Una volta guariti gli animali vengono reintegrati in natura, possibilmente con il supporto di famiglie che forniscono loro cibo ed acqua. I disabili vengono invece tenuti qui da noi oppure affidati a persone sensibili e volenterose che li tengono in recinti nel verde. Svolgiamo un’attivita’ di sensibilizzazione alla natura tramite i media e nelle scuole.

Abbiamo inoltre acquistato un terreno di 20 ettari in Alta Langa dove vogliamo creare un’oasi naturale per i ricci e per gli altri animali e dove sorgera’ il futuro centro per ricci. Il nostro centro si regge sulla collaborazione dei volontari che vengono ad aiutarci a dare da mangiare e pulire i ricci. In questo momento abbiamo circa 50 ricci in degenza ed abbiamo veramente bisogno di piu’ persone per fare i turni. Inoltre abbiamo costantemente necessita’ di donazioni per poter acquistare cibo, farmaci, attrezzature e per poter andare avanti con i lavori di ristrutturazione del centro.

Chi volesse aiutarci puo’ farlo tramite il nostro sito Facebook ‘Centro recupero ricci La Ninna’ dove trovera’ tutti i dati necessari. Potrete inoltre leggere interessanti storie sui nostri simpatici amici.

Un riccio invalido che nn puo essere liberato puo’ essere adottato?

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I ricci invalidi possono essere affidati previa nostra autorizzazione in quanto sono specie protetta. Chi se ne occupa deve essere consapevole dell’impegno richiesto. Il riccio va tenuto in un recinto a prova di fuga, in cui vanno ricreate le condizioni naturali cioe’ un praticello con siepi ed arbusti, una casetta per rintanarsi ed una mangiatoia.

Vanno fornite crocchette ed acqua tutte le sere.

Ringraziamo di cuore il veterinario Massimo che dedica a tutti questo messaggio positivo:

“Vorrei salutare gli amici di Petblog con un messaggio: dedicate un pochino del vostro tempo ad aiutare gli altri, umani o animali, ridare sorriso e speranza ad esseri meno fortunati di noi e’ la cosa più bella che possiate fare nella vita, il vostro cuore ne trarra’ giovamento”.

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