Perché il gatto si nasconde?
Perché i gatti amano nascondersi? Ecco motivi comportamentali, ma anche malattie che possono provocare tale atteggiamento.
Gatto che si nasconde – Chi ha gatti lo sa bene che ai nostri mici piace nascondersi e fare agguati, sono capaci di stare ore nascosti senza rivelare la loro posizione. Vi siate mai chiesti perché lo fanno? In realtà ci sono diverse motivazioni, alcune comportamentali che si basano su ciò che i gatti sono in natura, altre di natura prettamente più medica. Oggi andremo dunque a vedere perché nascondersi è un comportamento naturale del gatto, ma anche quando tale comportamento indica la presenza di una patologia in corso. E questa patologia potrebbe essere sia fisica/organica/metabolica che di origine comportamentale.
Perché ai gatti piace nascondersi?
I gatti amano nascondersi perché di base sono sia dei predatori che delle prede: nel primo caso si nascondono per tendere degli agguati alle loro prede, nel secondo caso si rendono conto che esistono predatori più grandi di loro per cui si nascondono per non diventare il loro prossimo pasto. Quindi i gatti tendono a nascondersi per una mera questione di sopravvivenza.
E questi impulsi li mantengono anche i nostri gatti domestici. Non sono soggetti ad attacchi di predatori in casa (a meno che non convivano con cani decisamente più grossi di loro), eppure ogni tanto sentono l’impulso di nascondersi. Bisogna poi vedere se lo fanno per ripararsi da qualche pericolo, se vogliono solo stare in pace, se stanno pianificando un agguato nei confronti delle nostre caviglie o se semplicemente si beano della disperazione del proprietario che si sgola per cercarli mentre loro ci osservano pacifici e beati da sotto quel cumulo di asciugamani che mai avremmo immaginato potesse celare un gatto.
Quando il nascondersi diventa patologico
Talvolta, però, il nascondersi del gatto non ha solo un significato ludico, ma può indicare una patologia in corso. Qualsiasi tipo di patologia. Questo perché un gatto che si sente male, indipendentemente da quale sia la causa del problema (febbre, dolori, non riesce a urinare, nausea…) tenderà ad appartarsi e a nascondersi. Anche qui per un discorso di comportamento in natura: l’animale malato si nasconde e apparta per nascondersi ai predatori che potrebbero percepire la sua debolezza. Questo comportamento, però, se ci permette di capire che in un gatto che vive in casa c’è qualcosa che non va, diventa un guaio con i gatti che vivono all’esterno: se stanno male si nascondono, non riesci così a trovarli per cercare di capire cosa abbiano e curarli e quando finalmente li trovi magari è troppo tardi.
Questo per quanto riguarda malattie fisiche. Il gatto però potrebbe anche nascondersi troppo per un problema di ansia, paura o fobia. In questo caso non si tratta più di un comportamento di gioco, ma di un disturbo comportamentale vero e proprio che va indagato il prima possibile per cercare di capire quale sia la causa del problema e cercare di risolverlo. Non è bello infatti lasciare un gatto in un perenne stato di ansia.
Dobbiamo permettere che il gatto si nasconda?
Sì, perché si tratta di un comportamento naturale. Quindi questo vuol dire fornire diversi rifugi, di forma e dimensioni diversi, a diverse altezze, dove il gatto possa sentirsi a suo agio. Scatoloni, pile di indumenti, vecchie ceste, gallerie, i libri spostati in una libreria: tutto può diventare un nascondiglio per il gatto. La cosa fondamentale è lasciare delle scelte al gatto, in modo che possa avere un rifugio sicuro dove liberarsi delle proprie ansie. O da dove organizzare un attacco, dipende.
Tutto questo sempre che invece la cosa non sia sistematica o associata ad altri sintomi: se il gatto sta perennemente nascosto, non mangia, non si muove, è mogio, non urina, allora vuol dire che c’è qualcosa che non va ed è ora di portarlo dal veterinario.
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.
Foto | flyingsaab