Petsblog Novità Informazione Le 12 piante più tossiche per cani e gatti

Le 12 piante più tossiche per cani e gatti

Ecco le dodici piante più tossiche per cani e gatti secondo l'American Society for the Prevention of Cruelty to Animals (ASPCA), la UC Davis School of Veterinary Medicine e Texas A&M così come riportato da Pots Planters and More.

Le 12 piante più tossiche per cani e gatti

Piante tossiche per cani e gatti – Non parleremo mai abbastanza di quali siano le piante tossiche per cani e gatti. I nostri pet non possono parlare quindi non ci possono dire se hanno o meno ingerito quella pianta trovata in giardino o quella nuova pianta che abbiamo inserito in casa. Ecco che allora su Pots Planters and More è comparsa una nuova guida su quali siano le 12 piante più tossiche per cani e gatti, basata sui dati ricevuti dall’American Society for the Prevention of Cruelty to Animals (ASPCA), dalla UC Davis School of Veterinary Medicine e da Texas A&M. Ecco dunque quali sono le dodici piante più tossiche per cani e gatti:

  1. Ricino (Ricinus communis): tossica sia per cani che per gatti. Sono dannosi sia i semi che l’intera pianta (contiene ricino, sostanza che inibisce la sintesi proteica). Fra i sintomi abbiamo: irritazione locale, difficoltà respiratorie, vomito, diarrea, disidratazione, incoordinazione motoria, insufficienza renale, coma e morte
  2. Caladio (Araceae): tossico per cani e gatti. E’ tossica tutta la pianta (contiene ossalato di calcio). Fra i sintomi abbiamo: irritazione locale, difficoltà di deglutizione, vomito, scialorrea, difficoltà respiratorie
  3. Giglio e Emerocallide (Lilum e Hemerocallis): tossico per il gatto. E’ tossica tutta la pianta. Fra i sintomi abbiamo: anoressia, vomito, letargia, depressione, diarrea, disidratazione, insufficienza renale e morte
  4. Dieffenbachia (Araceae): tossica per cani e gatti. E’ tossica tutta la pianta. Fra i sintomi abbiamo: irritazione locale, scialorrea, vomito, difficoltà di deglutizione, difficoltà di respirazione
  5. Abro (Abrus precatorium): tossico per cani e gatti. Sono tossici i semi. Fra i sintomi abbiamo: grave vomito, diarrea, febbre, tremori, tachicardia, shock e morte
  6. Erba cornetta (Delphinium consolida o Consolida regalis): tossica per cani e gatti. E’ tossica la pianta giovane. Fra i sintomi abbiamo: stipsi, tremori muscolari, coliche, scialorrea, rigidità muscolare, debolezza, paralisi respiratoria, insufficienza cardiaca e morte
  7. Digitale purpurea (Digitalis purpurea): tossica per cani e gatti. Sono tossiche le foglie. Fra i sintomi abbiamo: vomito, debolezza, diarrea, aritmie cardiache, insufficienza cardiaca e morte
  8. Colchico d’autunno (Colchicum autumnale): tossico per cani e gatti. E’ tossica l’intera pianta. Fra i sintomi abbiamo: irritazione locale, vomito con sangue, scialorrea, diarrea, soppressione midollare, danno multi-organo e morte
  9. Palma nana (Cycas revoluta): tossica per cani e gatti. Sono tossici sia i semi che l’intera pianta. Fra i sintomi abbiamo: vomito, letargia, melena, ittero, ecchimosi, coagulopatia, gastrite emorragica, insufficienza epatica e morte
  10. Robinia o acacia (Robinia pseudocacia): tossica per cani e gatti. Sono tossici i germogli, l’intera pianta e la corteccia. Fra i sintomi abbiamo: nausea, debolezza, depressione del sensorio, insufficienza renale e morte
  11. Tasso (Taxus bacata): tossico per cani e gatti. Sono tossici semi, foglie e corteccia. Fra i sintomi abbiamo: morte improvvisa, dispnea, convulsioni, tremori muscolari, difficoltà respiratorie e insufficienza cardiaca
  12. Oleandro (Nerium oleander): tossico per cani e gatti. Sono tossiche le foglie e l’intera pianta. Fra i sintomi abbiamo: coliche, diarrea, tremori muscolari, decubito, difficoltà respiratorie, insufficienza cardiaca e morte

Via | Lifehacker

Foto | fruey

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

Gattino con pancia gonfia: cause e cosa fare
Gatti

Se il gattino ha la pancia gonfia, è importante per prima cosa portarlo dal veterinario. Questo perché le cause potrebbero essere molte: da una scorretta gestione delle abitudini alimentari del piccolo felino, a malattie più gravi, come la fip.