Dissocializzazione primaria nel cane: cause, sintomi e terapia
Ecco una patologia comportamentale del cane non molto frequente: parliamo della dissocializzazione primaria nel cane, guardiamone cause, sintomi e terapia.
Dissocializzazione primaria nel cane – Torniamo a parlare di problemi comportamentali nel cane. Oggi ci concentreremo sulla dissocializzazione primaria, ovvero un disturbo che riguarda la normale acquisizione dell’autocontrollo e anche dei codici di comunicazione necessari per vivere in gruppo. Diciamo che non è una malattia comportamentale molto frequente, però quando presente provoca danni in quanto crea cani che non sanno controllarsi e che non hanno imparato correttamente a comunicare con gli altri.
Dissocializzazione primaria nel cane: cause
Fondamentalmente la causa della dissocializzazione primaria nel cane è provocata da una mancata acquisizione della condotta sociale: i cani affetti non tollerano la negazione e aggrediscono tutto ciò che gli si oppone. Normalmente il cucciolo impara i comportamenti sociali fra la quinta e la dodicesima settimana di vita: il concetto di gerarchia il cucciolo comincia ad apprenderlo sin dallo svezzamento e nello stesso periodo comincia ad imparare come comunicare con gli altri, cosa fondamentale per riuscire ad inserirsi correttamente nel branco.
Il fattore di rischio più importante che conduce a una forma di dissocializzazione primaria del cane è di sicuro l’abitudine di separare troppo presto dalla madre i cuccioli. Mi riferisco soprattutto ad allevatori (fortunatamente non tutti) che pur di vendere i cuccioli cercano di darli via il prima possibile o anche proprietari privati che, stanchi di dover gestire la cucciolata, non vedono l’ora di sbarazzarsene, ignorando del tutto i consigli di veterinari, comportamentalisti e educatori cinofili. Altro fattore di rischio è l’educazione del cane affidata a persone inesperte. Altro grave errore che conduce a questa patologia è l’assenza di regole per quanto riguarda la gerarchia alimentare.
Non sembra esserci predisposizione di sesso o razza per lo sviluppo della dissocializzazione primaria del cane. Tuttavia paiono essere maggiormente predisposti cani di razza gigante e Levrieri. Maggiormente predisposti anche i cuccioli che hanno disturbi alimentari e anoressia quando vengono adottati, vista l’ossessione di alcuni proprietari relativa al momento del pasto.
Quindi, riassumendo i fattori di rischio per la dissocializzazione primaria del cane abbiamo:
- separare i cuccioli troppo presto dalla madre
- adozione del cucciolo in famiglia prima delle otto settimane di vita
- affidamento dell’educazione del cane a persone poco esperte
- disturbi alimentari del cucciolo al momento dell’adozione
- errata gestione del momento del pasto con assenza di regole
- ossessione dei proprietari verso il momento del pasto e la quantità di cibo ingerita (in questo modo si blocca la gerarchizzazione alimentare, cosa che in seguito provoca il fatto che il cucciolo non impara le altre condotte sociali)
Dissocializzazione primaria del cane: sintomi
Di solito i sintomi da dissocializzazione primaria del cane compaiono nei cani di età superiore ai tre mesi:
- aggressione per irritazione
- aggressione gerarchica se il proprietario tenta di prendere il controllo dell’attività in corso
- cuccioli incapaci di sottomettersi anche quando stanno perdendo
- assenza totale di comportamenti sociali gerarchizzati, sia quelli alimentari che quelli sessuali
- morsi senza controllo
- segnali di minaccia manifestati insieme al morso
- il cane ruba il cibo
Ma questi sono i sintomi in un cucciolo di tre mesi, con il passare del tempo la situazione peggiorerà (anche perché di solito i proprietari preferiscono ignorare i disturbi comportamentali pensando che passino per magia da soli… questo almeno fino a quando il cane non li morde o manda qualcuno al Pronto Soccorso, allora poi si svegliano e vogliono che in cinque minuti il loro cane desocializzato torni perfetto!) e compariranno sintomi e atteggiamenti più gravi:
li>iperaggressività secondaria (soprattutto nei cani di taglia media e grossa perché imparano che il proprietario ha paura di essere morso)
Dissocializzazione primaria del cane: diagnosi e terapia
La diagnosi di dissocializzazione primaria del cane va effettuata da un veterinario comportamentalista che dopo aver osservato il comportamento aggressivo verso le risorse, la totale assenza di sottomissione, controllo del morso, segnali di arresto e l’incapacità del cane di capire i segnali di appagamento e la postura di sottomissione provvederà a diagnosticare questa patologia, escludendo però forme di sociopatia strumentalizzata e la sindrome IS-IA. Per fare questo ci va uno specialista, con Google, Wikipedia e i forum di presunti esperti non si diagnosticano e non si curano le patologie comportamentali: mettetevi in testa che se finora il risultato della vostra educazione del cane è stato questo, non avrete nessuna possibilità di risolvere il problema da soli. Perché finora tutto quello che siete riusciti a fare ha condotto al problema.
La terapia comportamentale seguita da uno specialista è fondamentale, se seguite le sue indicazioni è probabile che il cane gradualmente impari tutto ciò che finora ignorava, ma bisogna fare particolare attenzione qualora ci siano cani di grossa taglia affetti da questo problema che convivono con bambini: i bambini ignorano i comportamenti di minaccia del cane e il cane potrebbe aggredire per irritazione. Altra cosa che come proprietari potete fare è non limitarsi a ridere se un cucciolo morde o aggredisce tutto quello che gli capita a tiro: non è normale, state sottovalutando la nascita di un problema. Dovete porvi rimedio ora, non quando il cane ha mandato al Pronto Soccorso metà dei vostri amici, aggredito i vostri figli o genitori o è diventato il terrore del parco.
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.
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