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Cuore a San Valentino nel gatto e correlazione con le patologie cardiache

Esiste correlazione con il cuore a San Valentino del gatto e le patologie cardiache? Sì, ecco quale.

Cuore a San Valentino nel gatto e correlazione con le patologie cardiache

Cuore a San Valentino nel gatto – Lo potete chiamare cuore a San Valentino o anche cuore a Valentino, tuttavia si tratta sempre della medesima cosa: è una particolare silhouette cardiaca che quando viene vista su una radiografia dal veterinario fa storcere il naso e pensare a una forma di patologia cardiaca da indagare. Ma c’è correlazione con determinate patologie cardiache? A darci una risposta è lo studio dal titolo “Associations between ‘valentine’ heart shape, atrial enlargement and cardiomyopathy in cats” Matthew D Winter, Robson F Giglio, Clifford R Berry, David J Reese, Herbert W Maisenbacher, and Jorge A Hernandez. Journal of Feline Medicine and Surgery. June 2015, 17: 447-452.

Cuore a Valentina e patologie cardiache nel gatto

Il termine cuore a San Valentino o cuore a Valentina è una terminologia che in veterinaria indica una silhouette cardiaca con dilatazione della base del cuore. A dire il vero l’ho sentita usare anche per indicare la medesima evenienza nel cane, non solo nel gatto. Tradizionalmente si pensa che questo cuore a Valentina o cuore a Valentino sia indicativo di dilatazione di entrambi gli atri di cardiomiopatia ipertrofica o HCM se amate gli acronimi.

Tuttavia non ci sono mai stati studi che hanno associato ufficialmente la dilatazione degli atri con il segno del cuore a Valentino. Almeno fino a quando non è uscito lo studio di cui vi ho messo prima il titolo. Scopo dello studio era quello di valutare se ci fosse associazione fra la silhouette cardiaca del cuore a Valentino e la dilatazione delle camere cardiache o la presenza di una qualche forma di cardiomiopatia.

Lo studio ha preso in esame tutte i referti radiologici dove comparivano le parole Valentino e biatriale. Sono stati così trovati 41 casi. Di questi 41 gatti, l’82% aveva una forma di cardiomopiatia. Solamente il 41% dei pazienti con cuore a Valentino aveva una dilatazione di entrambi gli atri e solamente l’8% aveva una forma di cardiomiopatia ipertrofica.

Cuore a Valentina e patologie cardiache nel gatto: cosa vuol dire?

Il risultato dello studio indica che sì, se faccio una radiografia al torace a un gatto e scopro un cuore a Valentino, allora è altamente probabile che il gatto abbia una cardiomiopatia. A questo punto il veterinario vi consiglierà di procedere con le indagini diagnostiche e far visitare il gatto da un cardiologo veterinario per fare un’ecocardiografia e un elettrocardiogramma: scoprire quale patologia ha è importante per impostare la terapia. Se non si sa quale malattia ha, come si fa a fare terapia?

Tuttavia se si vede un gatto con cuore a Valentino questo non vuol dire che abbia per forza una dilatazione degli atri o una forma di cardiomiopatia ipertrofica, potrebbe anche avere un’altra patologia cardiaca. E si ritorna al discorso di proseguire le indagini diagnostiche per appurare quale forma abbia.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | armydre2008

Via | Journal of Feline Medicine and Surgery

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