Cetacei dallo spazio: balene seguite dai satelliti per proteggerle dall’estinzione
Grazie a un progetto USA è possibile seguire le balene dallo spazio grazie ai satelliti: potrebbe servire per proteggerle dall'estinzione.
Un progetto ideato negli Stati Uniti permette di seguire le balene dallo spazio tramite i satelliti. In questo modo potrebbe essere possibile proteggere i cetacei dall’estinzione. I ricercatori del New England Aquarium di Boston e della società di ingegneristica Draper hanno dato vita al progetto Counting whales from space: grazie ai dati ottenuti da satelliti, sonar e radar sarà possibile salvare le balene dal rischio di estinzione. In realtà il monitoraggio aereo si fa già da tempo, solo che volare con piccoli aerei non solo è molto costoso, ma a volte è anche pericoloso in quanto il maltempo potrebbe creare problemi. Inoltre tali viaggi di controllo sono proibitivi per i piccoli aerei.
Controllare le balene dallo spazio: servirà a proteggerle?
Da questo monitoraggio aereo nasce l’idea di un controllo più alto (ma non è che l’idea è venuta anche guardando il film Star Trek IV: Rotta verso la Terra? Qui Kirk, Spock e l’equipaggio dell’Enterprise devono viaggiare indietro nel tempo per portare a bordo e nel futuro due balene megattere, le uniche capaci di comunicare sulla stessa frequenza di una sonda spaziale aliena che sta bloccando ogni fonte energetica. Solo che nel futuro le megattere sono estinte, per cui l’Enterprise torna nel passato e teletrasporta a bordo le balene, in modo che possano anche ripopolare gli oceani del futuro). Letteralmente visto che saranno i satelliti a fornire la maggior parte dei dati per tenerle d’occhio. Ovviamente sono stati anche ideati degli algoritmi inediti per elaborare poi questi dati. Inoltre il progetto non è destinato solo alle balene, ma alle altre popolazioni di animali marini.
Purtroppo non si conoscono ancora la maggior parte dei movimenti e spostamenti dei cetacei. E non si sa neanche perché a volte cambino rotte. Sono state individuate zone protette dove tutelare alcune specie e diminuire la mortalità legata alle attività umane, ma ancora non basta. Sfruttando i dati ottenuti dai satelliti potrebbe essere possibile aumentare queste aree marine protette: ad oggi meno del 10% degli oceani è considerata area protetta. Secondo la comunità scientifica bisognerebbe arrivare al 30% entro il 2030.
Il fatto è che le balene cercano il cibo sfruttando la loro prodigiosa memoria, ma se il cibo si sposta anche loro devono fare lo stesso. Solo che a volte questi cambi di rotta finiscono per portarle in zone dove ci sono navi o dove vengono cacciate. E’ di particolare importanza riuscire a monitorare gli spostamenti delle balene rare in modo da proteggerle.
Via | Repubblica
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