Gatto che si lecca sempre una zampa: può essere un disturbo comportamentale?
Avete un gatto che si lecca sempre una zampa? Occhio che potrebbe essere sintomo di una patologia comportamentale.
Gatto che si lecca una zampa – Prima di entrare nel panico, ci tengo a specificare che è normale che il gatto ogni tanto si lecchi una zampa, anche tutti i giorni visto che è il suo modo normale di toelettarsi. L’articolo si riferisce a quei gatti che si leccano ripetutamente sempre la stessa zampa, che lo fa tutto il giorno, che ogni volta che vi girate sono lì che si leccano quella zampa. Attenzione perché potrebbe essere indice di un disturbo comportamentale in corso. In generale tutti i movimenti ripetuti e stereotipati indicano un problema comportamentale, la cui natura va chiarita prima di poterla curare.
Gatto che si lecca una zampa: il problema comportamentale
Ci sono diversi motivi per cui un gatto può decidere di leccarsi sempre e ripetutamente una zampa (parlo di zampa, ma ci sono gatti che si leccano in maniera ossessiva l’addome, la testa, la schiena…). Ecco alcuni motivi:
- noia: il gatto si sta annoiando, non gli fornite abbastanza stimoli,l’ambiente è povero di stimoli e lui ha trovato questo sistema per passare il tempo. Lasciare il gatto a casa dall’alba a sera, tornare a casa, fargli due carezze in testa e dargli una ciotola di cibo vuol dire non gestire correttamente il benessere psichico del gatto
- stress: il gatto stressato a volte reagisce urinando in giro per casa, a volte iniziando a leccarsi insistentemente una parte del corpo. E’ un po’ l’equivalente umano del mangiarsi le unghie
- disagio: gatti che vivono confinati in ambienti piccoli, sovrappopolati, senza stimoli potrebbero cominciare a manifestare così il proprio disagio
- richiesta di attenzioni: il gatto si annoia, noi non lo calcoliamo se non quando è ora di dargli da mangiare e lui ha imparato che se si lecca ottiene la nostra attenzione
Gatto che si lecca una zampa: cosa fare?
Se il gatto si lecca ossessivamente una zampa, la prima cosa da fare sarebbe portarlo dal veterinario in modo da fare una visita ed escludere problematiche fisiche: vecchie fratture, crociati rotti, malattie virali, tromboembolismo, prurito da qualsiasi causa, rotula lussata… insomma, tutti i motivi fisici o metabolici per cui un gatto potrebbe decidere di comportarsi così.
Se tutto fosse a posto, allora si passa al disturbo comportamentale e a questo punto entra in gioco il veterinario comportamentalista. Starà a lui stabilire la causa del problema e suggerirvi la terapia rieducativo-cognitiva più adatta. Come sempre la terapia in questi casi è lunga, potrebbero anche volerci mesi, quindi non vi arrendete se dopo i primi due giorni non vedete miglioramenti, ci va pazienza e costanza. Per fare un paragone: se una persona è depressa o stressata non vi aspettate certo che migliori con la terapia in due giorni, giusto? A volte le terapie in questo caso durano anni. Ecco, per il gatto è lo stesso, soprattutto se non date retta al comportamentalista.
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.
Foto | 11250735@N07