Emergenze veterinarie: quando arrivano?
Non ci crederete, ma uno studio ha deciso di stabilire quale sia il momento della giornata e della settimana in cui arrivano più emergenze veterinarie. O presunte tali.
Emergenze veterinarie – A quanto pare negli Stati Uniti hanno deciso di realizzare uno studio retrospettivo per valutare in quale momento della giornata, della settimana e dell’anno fosse più probabile veder arrivare un’emergenza veterinaria. O presunta tale: secondo voi un gatto che non urina e vomita da tre giorni è un’emergenza? Sì, ma lo era tre giorni prima, ora è un gatto trascurato e sottovalutato dal proprietario. Comunque sia, lo studio in questione ha come titolo “Association of holidays, full moon, Friday the 13th, day of week, time of day, day of week, and time of year on case distribution in an urban referral small animal emergency clinic”, Drobatz KJ, Syring R, Reineke E, Meadows C. J Vet Emerg Crit Care. 2009 Oct; 19(5):479-83.
Quando arrivano le emergenze veterinarie?
I dati analizzati provengono dalle cartelle cliniche dell’Emergency Service del Mathew J. Ryan Veterinary Hospital dell’Università della Pennsylvania. Mettendo a confronto i dati e le associazioni statistiche ecco che si scopre che:
- sabato e domenica sono i giorni più frenetici
- aumento dei casi di emergenza nei giorni festivi (tranne Pasqua e il Giorno del Ringraziamento)
- il Memorial Day era il giorno con più casi
- le urgenze arrivano soprattutto di sera a metà settimana e di pomeriggio il sabato e la domenica
Lo studio ha dunque concluso che i giorni in cui arrivano di più le presunte emergenze sono le sere settimanali, i pomeriggi del sabato e della domenica e i giorni festivi. Non si sono invece riscontrate correlazioni fra i numeri dei casi di emergenza e Halloween, le notti di luna piena e anche venerdì 13.
E in Italia?
Beh, lo studio in questione riguardava gli Stati Uniti, ma sulla base dell’esperienza clinica posso dire che più o meno anche in Italia le cose vanno come negli Usa:
- le urgenze arrivano sempre di sera, solitamente cinque minuti prima della chiusura (perché portare un gatto che non urina o un cane che dimagrisce o che respira male la mattina e il pomeriggio deve essere contrario alla religione di molti proprietari, sempre cinque minuti prima della chiusura te lo portano, altrimenti come fai a stare in ambulatorio quelle altre 4-5 ore lavorative e a doverlo gestire quando laboratori analisi e affini sono chiusi?)
- le urgenze arrivano sempre di sabato pomeriggio, domenica o in qualsivoglia momento della giornata l’ambulatorio è chiuso, vedi per esempio le pause pranzo (il cane che zoppica da tre giorni deve essere visto rigorosamente alle 2 del pomeriggio quando l’ambulatorio è chiuso, sempre per motivi religiosi a noi non noti non può essere visto di mattina o di pomeriggio quando l’ambulatorio è aperto, quelle due ore fanno la differenza, mentre i tre giorni in cui il proprietario lo ha lasciato zoppicare quelli vanno bene)
- le urgenze aspettano di manifestarsi in qualsiasi giorno festivo, specie se in quel momento il veterinario è impegnato in altra attività, come vivere per esempio (il gatto con la diarrea da due mesi diventa improvvisamente un’urgenza durante il pranzo di Natale. O durante il cenone di Capodanno)
- le urgenze arrivano sempre di sabato e domenica, perché si sa che è meglio aspettare che laboratori analisi e specialisti siano chiusi prima di decidersi a far visitare il cane (con arrabbiatura del proprietario che non si capacità del fatto che il laboratorio di analisi non apra per lui di sabato pomeriggio quando il cane dimagrisce e beve molto da tre mesi)
Nonostante il tono volutamente ironico, tutti gli esempi riportati corrispondono a casi di vita vissuta e quotidiani. Questo non esclude le vere urgenze ed emergenze veterinarie: non si può prevedere la torsione di un cane (ma se comincia a torcersi alle 4 del pomeriggio tu proprietario non me lo porti alle 8 di sera), un gatto investito o caduto dal balcone, gatto sparito che ritorna massacrato dopo giorni (emergenza vuol dire portarlo appena torna, non aspettare tre giorni per vedere come va, facendolo rantolare e poi decidendo alle 2 di notte che è diventata un’emergenza), shock anafilattici, crisi convulsive, crisi emolitiche, rotture di organi, volvoli intestinali, tromboembolismi…
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.
Foto | armymedicine
Via | Journal of Veterinary Emergency and Critical Care