Avvelenamenti in cani e gatti: leggende metropolitane
Oggi andiamo un po' a vedere alcune leggende metropolitane diffuse fra i proprietari di cani e gatti per quanto riguarda gli avvelenamenti.
Avvelenamenti in cani e gatti – Tempo fa il sito dell’ASPCA (American Society for the Prevention of Cruelty to Animals) aveva ricordato al mondo quali fossero le principali leggende metropolitane inerenti gli avvelenamenti in cani e gatti. Si tratta di false credenze che continuano a propagarsi di generazione in generazione fra i proprietari e che ad essere onesti intralciano un po’ il lavoro del veterinario. Quando stai cercando di spiegare il tipo di avvelenamento, i sintomi e la terapia sentirti ripetere di continuo “Se gli diamo il latte?” o “Facciamo una trasfusione” non solo ti fa perdere tempo, ma ti fa anche capire che dall’altra parte non stanno recependo nulla del messaggio che gli stai mandando.
Avvelenamenti in cani e gatti: le leggende metropolitane secondo l’ASPCA
Fra le principali leggende metropolitane che circondano il mondo degli avvelenamenti dei cani e gatti, l’ASPCA aveva selezionato queste:
- la Stella di Natale è mortale se ingerita: è tossica sì, ma di solito non mortale. Se ingerita di solito provoca gastroenterite da moderate a grave, ma ci sono molte altre piante che sono decisamente più tossiche se ingerite. Solo che di quelle di solito non sappiamo il nome, la Stella di Natale è semplicemente più famosa e riconoscibile
- si usa il sale per indurre il vomito: attenzione, è vero che induce il vomito, ma provoca anche avvelenamento da sale per eccessiva introduzione di sodio nell’organismo, per cui oltre all’avvelenamento iniziale vi trovate poi di fronte all’avvelenamento da sodio
- le noci di Macadamia sono tossiche? Sì, certo, provocano anche a minime dosi debolezza, letargia, vomito, ipertermia, tremori, incoordinazione motoria soprattutto sugli arti posteriori
Avvelenamenti in cani e gatti: le leggende metropolitane viste in ambulatorio
Aggiungo anche le leggende metropolitane che sentiamo quotidianamente in ambulatorio quando viene diagnosticato o sospettato un avvelenamento nel cane o gatto:
- facciamo un esame del sangue per scoprire qual è il veleno: non funziona come in CSI, al massimo scopri se si tratta di veleno per topi se testi la coagulazione, ma non esiste l’esame del sangue per dirti che il cane è avvelenato con la metaldeide o gli organi fosforici, puoi vedere al limite le alterazioni ematologiche provocate dal veleno. Anche quando si mandano le esche o il contenuto dello stomaco ad analizzare all’Istituto Zooprofilattico bisogna dirgli cosa cercare
- diamogli il latte: tutta colpa dei telefilm. Il latte funziona solo per l’avvelenamento da piombo per bloccarne l’assorbimento, non funziona per tutti i veleni
- facciamogli una trasfusione: così, a caso, perché ci piace il nome. A meno che non siamo di fronte ad un avvelenamento da rodenticidi, perché mai ad un cane con crisi convulsive da metaldeide dovrebbe servire una trasfusione di sangue? Le trasfusioni non sono la panacea per tutti i mali
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.
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Via | AVMA