Gattari da legare: il gatto agita la coda, il cane scodinzola
Una bambina confusa come la mamma.
Stamattina, mentre la portavo all’asilo, mia figlia ha visto un bel cucciolo di cane al guinzaglio che scodinzolava e la guardava invitante con la lingua penzoloni. La bambina lo ha guardato desiderosa di avvicinarsi, ma poi ha deviato. “Tesoro, come mai non ti sei avvicinata?” “Agitava la coda, ho avuto paura”. Dopo un mese e mezzo a contatto con soli gatti, avrei dovuto aspettarmelo. “No, tesoro: il gatto agita la coda quando caccia o quando è infastidito, ed è meglio lasciarlo stare. Il cane scodinzola per fare le feste. Puoi chiedere al padrone il permesso di accarezzarlo e, poi, avvicinarti”.
Ho visto la bambina cercare nella sua memoria quell’informazione e trovarla: lo sapeva, ma si era confusa. E, a questo punto, io che faccio tanto la maestrina lo devo ammettere: mi confondo anche io. Decenni di vita coi gatti fanno sì che dal mio cervello arrivi subito l’ordine “coda in movimento, cambiare strada”. Dura una frazione di secondo, ma anche io mi tiro indietro quando vedo un cane scodinzolare. Non c’è niente da fare: ricordo una mia amica, canara da decenni, che aveva il comportamento speculare coi miei gatti. Gatto scodinzola, facciamogli le coccole. Ah, no. E non vi dico la confusione totale quando un cavallo agita la coda. E adesso questo che vuole? Mandare via le mosche e basta, magari. Nel dubbio, io sto ferma e mi allontano fischiettando.
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