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Diario di una conigliara: la coniglia distruttrice

Com'è avere per casa un coniglio distruttore?

Diario di una conigliara: la coniglia distruttrice

E’ da qualche mese che abbiamo adottato una bellissima coniglietta taglia xl (ridotta, poichè non arriva ai 4 kg) che si è dimostrata una vera ricamatrice, decoratrice e cesellatrice. La coniglietta è bellissima, buonissima, incredibilmente socievole con gli umani, ha tuttavia avuto dei momenti parecchio brutti che fanno parte dei suoi trascorsi che l’hanno resa molto speciale.

L’inserimento con il suo compagno devo dire che non è stato grandemente problematico: il piccino rimasto vedovo della precedente compagna infatti, dopo un iniziale sprazzo di tentativo di comando, ha ceduto e deciso che il suo destino è che siano le conigliette femmine a comandare. Anche la precedente infatti era la dominante sebbene “comandasse” con il pugno di ferro nel guanto di velluto.

Premetto che un animale che distrugge qualsiasi cosa gli capiti sotto mano generalmente è un animale stressato, non ben gestito (talvolta non sterilizzato!), non sereno e che non ha tutto quel che gli necessita.

All’inizio, nonostante si sia fatto tutto il possibile per tranquillizzare la piccina, la coniglietta ha morsicato porte, infissi, finestre, mobili, ha distrutto svariate copertine in pile, traversine etc etc. Insomma, una vera catastrofe coniglica. Molti, ahimè, come primo pensiero hanno quello di dare via l’animale problematico, e non hanno lo stimolo di cercare di capirlo e tentare di arginare la problematica: no, è più importante che il mobile non sia rosicchiato, rispetto ad avere l’amore e il rispetto di un essere vivente.

Nel tempo ci sono stati dei “malintesi” anche con il compagno, poichè sono capitati episodi di territorialità da parte della coniglietta. Nei mesi però l’aggressività nei confronti degli oggetti è andata sempre calando, mentre prendeva il sopravvento la serenità di non essere data via, la calma del cibo sempre presente, di tanti piccoli giochi e svaghi con cui distrarsi, di un compagno sempre affettuoso e buonissimo, delle carezze da parte degli umani come “rinforzo positivo” nei momenti in cui il comportamento era corretto. Premetto che non ho MAI educato nessun animale, ma per lo più si sono “educati da soli”, senza bisogno di “no” o senza bisogno di rinforzi positivi. Nel caso di questa coniglietta alcuni no e decisi sono stati necessari, e devo dire che essendo la coniglietta molto intelligente ha perfettamente capito cosa sarebbe corretto e cosa no. Bisogna dire che tra il dire e il fare, e i suoi livelli di stress, ovviamente ci sono stati dei periodi di assestamento. Anche adesso, dopo mesi, bisogna dire che la sua tendenza all’approccio è coi denti: quindi per capire cosa è un oggetto o se deve “tastare” qualcosa di nuovo non annusa, ma va direttamente ad assaggiare coi denti.

Un animale necessita rispetto e cure, e talvolta pazienza, così che capisca di essere amato pur se combina qualche pasticcio per casa.

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